Siamo sprofondati nella crisi. Pare che l’unica soluzione sia affidarsi di nuovo agli stessi dèi litigiosi che l’hanno provocata: l’economia e la finanza. Il sociale, la democrazia, l’etica stessa sono sospesi quasi fossero degli hobby per chi ha del tempo da perdere. Il senso di responsabilità, il bene comune e la solidarietà con gli altri non vengono tuttavia da soli, non come copertura per qualcos’altro, non come belletti o ricatti dell’ultimo minuto. Sono due le condizioni per parlarne con serietà. Anzitutto di ritornare a prendersi cura del luogo dove prendono senso, della città di tutti con i suoi squilibri inaccettabili. E quindi di rimettere al centro, con il lavoro, anche il lavoro sociale e il lavoro pubblico spesso disprezzati in malafede, coinvolti nella polemica viziata tra pubblico e privato, e talora dismessi verso porti clientelari. Nella galassia del lavoro sociale (cooperazione sociale e internazionale; scuola; sindacato; amministrazione pubblica; servizi educativi, sociali e assistenziali), nei suoi Codici etici mondiali, ci sono i germi di una contro-globalizzazione: si contestano le voci a senso unico, si denunciano i guai provocati dalla stessa globalizzazione. È l’invito a una responsabilità per l’altro in quanto altro, anche nel lavoro.
Riva, F., Bene comune e lavoro sociale. Con la lettura dei codici etici mondiali, Edizioni Lavoro, Roma 2012: 237 [http://hdl.handle.net/10807/39392]
Bene comune e lavoro sociale. Con la lettura dei codici etici mondiali
Riva, Franco
2012
Abstract
Siamo sprofondati nella crisi. Pare che l’unica soluzione sia affidarsi di nuovo agli stessi dèi litigiosi che l’hanno provocata: l’economia e la finanza. Il sociale, la democrazia, l’etica stessa sono sospesi quasi fossero degli hobby per chi ha del tempo da perdere. Il senso di responsabilità, il bene comune e la solidarietà con gli altri non vengono tuttavia da soli, non come copertura per qualcos’altro, non come belletti o ricatti dell’ultimo minuto. Sono due le condizioni per parlarne con serietà. Anzitutto di ritornare a prendersi cura del luogo dove prendono senso, della città di tutti con i suoi squilibri inaccettabili. E quindi di rimettere al centro, con il lavoro, anche il lavoro sociale e il lavoro pubblico spesso disprezzati in malafede, coinvolti nella polemica viziata tra pubblico e privato, e talora dismessi verso porti clientelari. Nella galassia del lavoro sociale (cooperazione sociale e internazionale; scuola; sindacato; amministrazione pubblica; servizi educativi, sociali e assistenziali), nei suoi Codici etici mondiali, ci sono i germi di una contro-globalizzazione: si contestano le voci a senso unico, si denunciano i guai provocati dalla stessa globalizzazione. È l’invito a una responsabilità per l’altro in quanto altro, anche nel lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.