Ormai da diversi anni l’Iran si è impegnato in un difficile processo di riorganizzazione del proprio sistema politico, sociale ed economico. L’apertura al mercato delle repubbliche centro-asiatiche ex-sovietiche e il contemporaneo affermarsi nel paese di un gruppo dirigente più attento ai benefici derivanti dalla cooperazione internazionale, hanno, inoltre, contribuito ad accelerare notevolmente il processo di ridefinizione dell’immagine internazionale e a valorizzarne il potenziale geopolitico. Quella iraniana è un’economia ancora in gran parte da ricostruire, soprattutto tenendo conto della scelta che il paese ha fatto optando per la differenziazione delle fonti del proprio reddito nazionale. La volontà di sviluppare in maniera particolare il comparto manifatturiero, apre alle PMI italiane nuovi orizzonti. Quelli del tessile, dell’automobile, del turismo e della manifattura, rappresentano i settori trainanti di un sistema che non vuole più dipendere esclusivamente dagli introiti petroliferi e ha deciso di puntare sul rinnovamento e sulla modernizzazione. In questo senso, la volontà di Teheran di privilegiare le importazioni di componentistica e di beni intermedi rispetto a quelle di prodotti di consumo, offre agli operatori italiani un ulteriore atout. Un mercato in espansione e un’ottima collocazione geografica, fanno dell’Iran, non solo un importante mercato di sbocco, ma anche una via privilegiata attraverso cui accedere ai mercati del Golfo Persico e del medio asiatico. II basso costo del lavoro, l’ampia disponibilità di risorse energetiche a un prezzo contenuto, la buona dotazione infrastrutturale, ne rafforzano ulteriormente l’appetibilità per gli investitori occidentali. Occorre tuttavia sempre ricordare che l’Iran sta attraversando una fase di gravi ristrettezze finanziarie, dovute al debito pregresso e al basso prezzo del greggio sui mercati internazionali . Anche la rigida politica monetaria e le complesse procedure che regolano la concessione delle licenze agli operatori stranieri possono avere un effetto disincentivante. Inoltre, nonostante il governo stia cercando di normalizzare le proprie relazioni con l’Occidente, la repubblica islamica continua a essere un paese politicamente sensibile e, potenzialmente, soggetto a improvvise turbolenze.
Fiorani Piacentini, V., Pastori, G., Redaelli, R., Iran. Guida pratica all'Islam fra tradizione e modernità, Franco Angeli, Milano 1999:Collana "Conoscere il mondo", 144 [http://hdl.handle.net/10807/38709]
Iran. Guida pratica all'Islam fra tradizione e modernità
Pastori, Gianluca;Redaelli, Riccardo
1999
Abstract
Ormai da diversi anni l’Iran si è impegnato in un difficile processo di riorganizzazione del proprio sistema politico, sociale ed economico. L’apertura al mercato delle repubbliche centro-asiatiche ex-sovietiche e il contemporaneo affermarsi nel paese di un gruppo dirigente più attento ai benefici derivanti dalla cooperazione internazionale, hanno, inoltre, contribuito ad accelerare notevolmente il processo di ridefinizione dell’immagine internazionale e a valorizzarne il potenziale geopolitico. Quella iraniana è un’economia ancora in gran parte da ricostruire, soprattutto tenendo conto della scelta che il paese ha fatto optando per la differenziazione delle fonti del proprio reddito nazionale. La volontà di sviluppare in maniera particolare il comparto manifatturiero, apre alle PMI italiane nuovi orizzonti. Quelli del tessile, dell’automobile, del turismo e della manifattura, rappresentano i settori trainanti di un sistema che non vuole più dipendere esclusivamente dagli introiti petroliferi e ha deciso di puntare sul rinnovamento e sulla modernizzazione. In questo senso, la volontà di Teheran di privilegiare le importazioni di componentistica e di beni intermedi rispetto a quelle di prodotti di consumo, offre agli operatori italiani un ulteriore atout. Un mercato in espansione e un’ottima collocazione geografica, fanno dell’Iran, non solo un importante mercato di sbocco, ma anche una via privilegiata attraverso cui accedere ai mercati del Golfo Persico e del medio asiatico. II basso costo del lavoro, l’ampia disponibilità di risorse energetiche a un prezzo contenuto, la buona dotazione infrastrutturale, ne rafforzano ulteriormente l’appetibilità per gli investitori occidentali. Occorre tuttavia sempre ricordare che l’Iran sta attraversando una fase di gravi ristrettezze finanziarie, dovute al debito pregresso e al basso prezzo del greggio sui mercati internazionali . Anche la rigida politica monetaria e le complesse procedure che regolano la concessione delle licenze agli operatori stranieri possono avere un effetto disincentivante. Inoltre, nonostante il governo stia cercando di normalizzare le proprie relazioni con l’Occidente, la repubblica islamica continua a essere un paese politicamente sensibile e, potenzialmente, soggetto a improvvise turbolenze.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.