Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Nazionale di Studio su «La giovinezza: un nuovo stadio per l’educazione», svoltosi a Brescia dal 6 all’8 maggio 1999 su iniziativa del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Centro Studi Pedagogici sulla vita Matrimoniale e Familiare operante presso la sede bresciana della medesima Università. I vari contributi, di natura interdisciplinare, mettono in luce l’urgenza di una valutazione della giovinezza come età propizia per l’educazione. Nella fattispecie, essi sollecitano: la progettazione di specifici itinerari formativi mediante i quali favorire la conquista della responsabilità e dell’impegno personali da parte delle nuove generazioni, in un contesto societario teso ad esaltare il contingente e l’immediato; la riformulazione dei rapporti intergenerazionali, in una situazione di vita che sembra indurre alla separatezza e all’estraneità tra i vari settori della popolazione; la trasmissione di valori rispettosi dell’uomo e di quanto gli appartiene, in un tempo incline ad azzerare la memoria storico-culturale e a privilegiare la relatività dei significati esistenziali. Nel complesso, l’educazione emerge come strumento privilegiato per sostenere e aiutare i giovani nel difficile cammino verso l’età adulta, quindi per iniziare a costruire il futuro prossimo della società.
Pati, L. (ed.), La giovinezza: un nuovo stadio per l'educazione, La Scuola, Brescia 2000: 302 [http://hdl.handle.net/10807/38169]
La giovinezza: un nuovo stadio per l'educazione
Pati, Luigi
2000
Abstract
Il volume raccoglie gli Atti del Convegno Nazionale di Studio su «La giovinezza: un nuovo stadio per l’educazione», svoltosi a Brescia dal 6 all’8 maggio 1999 su iniziativa del Dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e del Centro Studi Pedagogici sulla vita Matrimoniale e Familiare operante presso la sede bresciana della medesima Università. I vari contributi, di natura interdisciplinare, mettono in luce l’urgenza di una valutazione della giovinezza come età propizia per l’educazione. Nella fattispecie, essi sollecitano: la progettazione di specifici itinerari formativi mediante i quali favorire la conquista della responsabilità e dell’impegno personali da parte delle nuove generazioni, in un contesto societario teso ad esaltare il contingente e l’immediato; la riformulazione dei rapporti intergenerazionali, in una situazione di vita che sembra indurre alla separatezza e all’estraneità tra i vari settori della popolazione; la trasmissione di valori rispettosi dell’uomo e di quanto gli appartiene, in un tempo incline ad azzerare la memoria storico-culturale e a privilegiare la relatività dei significati esistenziali. Nel complesso, l’educazione emerge come strumento privilegiato per sostenere e aiutare i giovani nel difficile cammino verso l’età adulta, quindi per iniziare a costruire il futuro prossimo della società.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.