L’Italia si è affermata come secondo produttore manifatturiero d’Europa dopo la Germania. Ciò in virtù di un forte orientamento all’export della propria industria. Oggi l’Italia è uno dei soli cinque Paesi del G-20, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, a presentare un surplus commerciale con l’estero nei manufatti non alimentari. Un posizionamento costruito passo dopo passo nei 150 anni dall’unificazione, con una accelerazione nel secondo dopoguerra quando il made in Italy si è imposto sui mercati internazionali non soltanto nei settori più noti dei beni per la persona (moda e relativi accessori) e la casa (mobili, piastrelle), ma anche in quello della meccanica.
Fortis, M., 150 anni di export italiano, <<Approfondimenti statistici della Fondazione Edison>>, 2011; 76 (Marzo): 1-7 [http://hdl.handle.net/10807/37558]
150 anni di export italiano
Fortis, Marco
2011
Abstract
L’Italia si è affermata come secondo produttore manifatturiero d’Europa dopo la Germania. Ciò in virtù di un forte orientamento all’export della propria industria. Oggi l’Italia è uno dei soli cinque Paesi del G-20, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud, a presentare un surplus commerciale con l’estero nei manufatti non alimentari. Un posizionamento costruito passo dopo passo nei 150 anni dall’unificazione, con una accelerazione nel secondo dopoguerra quando il made in Italy si è imposto sui mercati internazionali non soltanto nei settori più noti dei beni per la persona (moda e relativi accessori) e la casa (mobili, piastrelle), ma anche in quello della meccanica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.