Sebbene il Paese “non cresca” c’è un’Italia che tiene duro: è quella delle imprese che non vivono in mercati protetti ma che competono sul mercato mondiale in condizioni obiettivamente non facili. (peso della burocrazia, costi dell’energia, congestionamenti delle infrastrutture, rigidità del mercato del lavoro, ecc.). Essere leader in queste condizioni operative è un compito estremamente arduo, ma evidentemente non impossibile visto che persino nel 2009, l’anno più critico per l’economia mondiale dal 1929, l’Italia è stata il primo, secondo, terzo, quarto o quinto esportatore in ben 1.593 prodotti su un totale di 5.517 beni in cui è suddiviso il commercio internazionale. Il nostro Paese, dunque, compete nel mondo occupando posizioni di primo piano, e non di retroguardia come taluni si ostinano a credere, e ciò è merito esclusivo delle nostre imprese.

Fortis, M., Il made in Italy batte la crisi, <<Approfondimenti statistici della Fondazione Edison>>, 2011; 78 (Aprile): 1-8 [http://hdl.handle.net/10807/37550]

Il made in Italy batte la crisi

Fortis, Marco
2011

Abstract

Sebbene il Paese “non cresca” c’è un’Italia che tiene duro: è quella delle imprese che non vivono in mercati protetti ma che competono sul mercato mondiale in condizioni obiettivamente non facili. (peso della burocrazia, costi dell’energia, congestionamenti delle infrastrutture, rigidità del mercato del lavoro, ecc.). Essere leader in queste condizioni operative è un compito estremamente arduo, ma evidentemente non impossibile visto che persino nel 2009, l’anno più critico per l’economia mondiale dal 1929, l’Italia è stata il primo, secondo, terzo, quarto o quinto esportatore in ben 1.593 prodotti su un totale di 5.517 beni in cui è suddiviso il commercio internazionale. Il nostro Paese, dunque, compete nel mondo occupando posizioni di primo piano, e non di retroguardia come taluni si ostinano a credere, e ciò è merito esclusivo delle nostre imprese.
2011
Italiano
Fortis, M., Il made in Italy batte la crisi, <<Approfondimenti statistici della Fondazione Edison>>, 2011; 78 (Aprile): 1-8 [http://hdl.handle.net/10807/37550]
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