Con “Lavoro per bene” viene proposta agli operatori sociali italiani un’opera che si segnala per la sua spiccata originalità, non solo nel nostro panorama locale ma anche nella letteratura internazionale di settore. È un libro impostato su una rassegna di casi reali ben riusciti, raccontati partendo dalle parole degli operatori che ne hanno davvero accompagnato gli sviluppi. Nel volume viene delineato una sorta di processo induttivo per cui, a fronte di una vicenda i cui esiti sono percepiti positivamente dagli interessati (gli operatori, in primis, ma altrettanto le persone destinatarie dell’aiuto), l’assistente sociale si è coinvolto in una esplorazione degli elementi sottesi a questa percezione “buona”. Le analisi proposte costituiscono l’esito di tale esplorazione. Così, oltre a raccontarci cosa fanno gli assistenti sociali, il testo dà conto anche di cosa pensano quando lavorano bene, di quali ragionamenti portano alle decisioni e all’operatività, di quali emozioni attraversano la relazione di aiuto e di come divengono esse stesse oggetto di consapevolezza e di riflessione. In tal modo, il libro apre una finestra interessante su come gli operatori “bravi” utilizzino la metodologia, le conoscenze teoriche e i principi etici.
Raineri, M. L. (ed.), Lavoro per bene. Buone pratiche nel servizio sociale, Erickson, Trento 2009: 297 [http://hdl.handle.net/10807/37070]
Lavoro per bene. Buone pratiche nel servizio sociale
Raineri, Maria Luisa
2009
Abstract
Con “Lavoro per bene” viene proposta agli operatori sociali italiani un’opera che si segnala per la sua spiccata originalità, non solo nel nostro panorama locale ma anche nella letteratura internazionale di settore. È un libro impostato su una rassegna di casi reali ben riusciti, raccontati partendo dalle parole degli operatori che ne hanno davvero accompagnato gli sviluppi. Nel volume viene delineato una sorta di processo induttivo per cui, a fronte di una vicenda i cui esiti sono percepiti positivamente dagli interessati (gli operatori, in primis, ma altrettanto le persone destinatarie dell’aiuto), l’assistente sociale si è coinvolto in una esplorazione degli elementi sottesi a questa percezione “buona”. Le analisi proposte costituiscono l’esito di tale esplorazione. Così, oltre a raccontarci cosa fanno gli assistenti sociali, il testo dà conto anche di cosa pensano quando lavorano bene, di quali ragionamenti portano alle decisioni e all’operatività, di quali emozioni attraversano la relazione di aiuto e di come divengono esse stesse oggetto di consapevolezza e di riflessione. In tal modo, il libro apre una finestra interessante su come gli operatori “bravi” utilizzino la metodologia, le conoscenze teoriche e i principi etici.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.