In ambito monetale la personificazione della speranza viene raffigurata per la prima volta su sesterzi di Claudio, sebbene il suo culto sia documentato già in età repubblicana. Spes comparirà in seguito sulla monetazione degli Augusti, delle Augustae e dei Caesares destinati per nascita o adozione alla successione, fino agli inizi del IV secolo. Il testo esamina gli aspetti iconografici, simbolici ed ideologici di tale soggetto monetale, inserendolo in un quadro più ampio di considerazioni tipologiche e stilistiche, oltre che ideologiche e storico-politiche. La Prima Parte del volume si apre con l'esame iconografico della personificazione, quale appare sulle emissioni di Claudio, secondo le seguenti categore: le vesti e la pettinatura, l'attributo del fiore, lo stile arcaicizzante. Sono poi discusse le raffigurazioni successive, sia quelle in cui Spes è raffigurata da sola, sia quelle in cui è rappresentata insieme a divinità, personificazioni, personaggi reali. Tali soggetti vengono posti a confronto con immagini di Spes nella statuaria e nella glittica. Il terzo capitolo affronta il problema della derivazione scultorea del tipo monetale, proponendo di riconoscere il modello al quale attinsero gli incisori della zecca nel simulacro di Spes posto nella aedes Spei, che sorgeva nel Foro Olitorio, che fu consacrato nel 17 d.C., dopo l'incendio subito nel 31 a.C., proprio dal fratello di Claudio, Germanico. La Seconda Parte esamina i tratti che qualificano la raffigurazione monetale di Spes, ossia il procedere pressoché costantemente verso sinistra e il gesto di tenere un fiore (o germoglio) nella mano destra. Entrambi trovano un'eco puntuale nella descrizione dell'agire della speranza in fonti letterarie e poetiche latine. La Terza Parte considera il significato politico ed ideologico del termine "spes" in età repubblicana e in quella imperiale, attingendo innanzitutto alla documentazione scritta. Vengono poi prese in esame le emissioni del periodo imperiale, così da individuare il significato ideologico assunto dalla raffigurazione di Spes in quanto soggetto monetale. La personificazione può essere posta in relazione con l'imperatore, la coppia imperiale, i Caesares, il popolo romano, altre personificazioni quali Fortuna, Victoria, Salus, Indulgentia, Securitas e Felicitas. Sono infine discusse le scritte che definiscono la personificazione sulle monete (Spes Augusta, Spes Aug, Spes Populi Romani, Spes Publica, Bona Spes, Spes Firma, Spes Perpetua, Spes Felicitati Orbis). In Appendice sono fatte oggetto di uno studio approfondito le emissioni di sesterzi di Claudio, così da circoscrivere la loro cronologia e da individuare la motivazione che portò alla scelta di questo innovativo soggetto monetale.

Perassi, C., Spes.Iconografia. simbologia, ideologia nella moneta romana (I-III sec.), Vita e Pensiero, Milano 1991: 132 [http://hdl.handle.net/10807/36229]

Spes.Iconografia. simbologia, ideologia nella moneta romana (I-III sec.)

Perassi, Claudia
1991

Abstract

In ambito monetale la personificazione della speranza viene raffigurata per la prima volta su sesterzi di Claudio, sebbene il suo culto sia documentato già in età repubblicana. Spes comparirà in seguito sulla monetazione degli Augusti, delle Augustae e dei Caesares destinati per nascita o adozione alla successione, fino agli inizi del IV secolo. Il testo esamina gli aspetti iconografici, simbolici ed ideologici di tale soggetto monetale, inserendolo in un quadro più ampio di considerazioni tipologiche e stilistiche, oltre che ideologiche e storico-politiche. La Prima Parte del volume si apre con l'esame iconografico della personificazione, quale appare sulle emissioni di Claudio, secondo le seguenti categore: le vesti e la pettinatura, l'attributo del fiore, lo stile arcaicizzante. Sono poi discusse le raffigurazioni successive, sia quelle in cui Spes è raffigurata da sola, sia quelle in cui è rappresentata insieme a divinità, personificazioni, personaggi reali. Tali soggetti vengono posti a confronto con immagini di Spes nella statuaria e nella glittica. Il terzo capitolo affronta il problema della derivazione scultorea del tipo monetale, proponendo di riconoscere il modello al quale attinsero gli incisori della zecca nel simulacro di Spes posto nella aedes Spei, che sorgeva nel Foro Olitorio, che fu consacrato nel 17 d.C., dopo l'incendio subito nel 31 a.C., proprio dal fratello di Claudio, Germanico. La Seconda Parte esamina i tratti che qualificano la raffigurazione monetale di Spes, ossia il procedere pressoché costantemente verso sinistra e il gesto di tenere un fiore (o germoglio) nella mano destra. Entrambi trovano un'eco puntuale nella descrizione dell'agire della speranza in fonti letterarie e poetiche latine. La Terza Parte considera il significato politico ed ideologico del termine "spes" in età repubblicana e in quella imperiale, attingendo innanzitutto alla documentazione scritta. Vengono poi prese in esame le emissioni del periodo imperiale, così da individuare il significato ideologico assunto dalla raffigurazione di Spes in quanto soggetto monetale. La personificazione può essere posta in relazione con l'imperatore, la coppia imperiale, i Caesares, il popolo romano, altre personificazioni quali Fortuna, Victoria, Salus, Indulgentia, Securitas e Felicitas. Sono infine discusse le scritte che definiscono la personificazione sulle monete (Spes Augusta, Spes Aug, Spes Populi Romani, Spes Publica, Bona Spes, Spes Firma, Spes Perpetua, Spes Felicitati Orbis). In Appendice sono fatte oggetto di uno studio approfondito le emissioni di sesterzi di Claudio, così da circoscrivere la loro cronologia e da individuare la motivazione che portò alla scelta di questo innovativo soggetto monetale.
1991
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Perassi, C., Spes.Iconografia. simbologia, ideologia nella moneta romana (I-III sec.), Vita e Pensiero, Milano 1991: 132 [http://hdl.handle.net/10807/36229]
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