II tema di questo terzo convegno musicologico richiama l'impostazione individuata nelle precedenti edizioni: un'impostazione che assume l'evento musicale come un processo "aperto"per quanto attiene sia alla definizione dell'area considerata, sia alla sua proiezione temporale. Come si è andato affermando nel corso di questi anni, sarebbe affatto illegittimo pensare di cogliere il reale portato della tradizione lombarda isolandola dal suo contesto originario di appartenenza; così come sarebbe improponibile disattendere i nessi che intercorrono anche in musica tra opere riferibili ad epoche diverse. L'interrelazione, intesa come tratto strutturante dell'evento musicale secondo entrambe le coordinate ora esposte, si ripropone come variabile inamovibile anche nell'ambito del sistema culturale cui il fatto estetico si riconduce. Se, indubbiamente, l'opera d'arte in tale sistema rappresenta gerarchicamente il livello depositario di significato, nondimeno - proprio in virtù della storicità del suo farsi e del suo divenire - essa pretende un'assunzione tale da recuperare i presupposti ermeneutici costitutivi del suo essere. In relazione a queste premesse, si è voluto in quest'edizione dilatare ancor più l'orizzonte del convegno, in modo tale da cogliere l'evoluzione dello stile e del gusto musicale nelle varie angolazioni proponibili. In effetto, dopo avere negli anni precedenti polarizzato l'attenzione sulle peculiarità della scuola lombarda del Seicento, che si esprimevano prevalentemente nell'ambito sacro (si vedano i volumi degli Atti, pubblicati ai nn. 4 e 5 di questa collana), è insorta l'esigenza di un'esplicazione e fusione di prospettive distinte ma consonanti, in modo tale da ridefinire in termini più rigorosi il quadro di una tradizione in tanto fondamentalmente unitaria, in quanto percorsa da innumerevoli e precise linee di continuità. Una linearità evolutiva, questa, che - definita da tratti distintivi determinanti in ordine allo stile e alla prassi - stempera quei momenti di discontinuità che sono propri non solo di ogni epoca, ma di ogni movimento culturale.
Padoan, M., Colzani, A., Luppi, A. (eds.), Secento inesplorato. L'evento musicale tra prassi e stile. Atti del III convegno internazionale sulla musica in area lombardo-padana nel secolo XVII, A.M.I.S. - Como, Como 1993: 624 [http://hdl.handle.net/10807/36198]
Secento inesplorato. L'evento musicale tra prassi e stile. Atti del III convegno internazionale sulla musica in area lombardo-padana nel secolo XVII
Padoan, Maurizio;Colzani, Alberto;Luppi, Andrea
1993
Abstract
II tema di questo terzo convegno musicologico richiama l'impostazione individuata nelle precedenti edizioni: un'impostazione che assume l'evento musicale come un processo "aperto"per quanto attiene sia alla definizione dell'area considerata, sia alla sua proiezione temporale. Come si è andato affermando nel corso di questi anni, sarebbe affatto illegittimo pensare di cogliere il reale portato della tradizione lombarda isolandola dal suo contesto originario di appartenenza; così come sarebbe improponibile disattendere i nessi che intercorrono anche in musica tra opere riferibili ad epoche diverse. L'interrelazione, intesa come tratto strutturante dell'evento musicale secondo entrambe le coordinate ora esposte, si ripropone come variabile inamovibile anche nell'ambito del sistema culturale cui il fatto estetico si riconduce. Se, indubbiamente, l'opera d'arte in tale sistema rappresenta gerarchicamente il livello depositario di significato, nondimeno - proprio in virtù della storicità del suo farsi e del suo divenire - essa pretende un'assunzione tale da recuperare i presupposti ermeneutici costitutivi del suo essere. In relazione a queste premesse, si è voluto in quest'edizione dilatare ancor più l'orizzonte del convegno, in modo tale da cogliere l'evoluzione dello stile e del gusto musicale nelle varie angolazioni proponibili. In effetto, dopo avere negli anni precedenti polarizzato l'attenzione sulle peculiarità della scuola lombarda del Seicento, che si esprimevano prevalentemente nell'ambito sacro (si vedano i volumi degli Atti, pubblicati ai nn. 4 e 5 di questa collana), è insorta l'esigenza di un'esplicazione e fusione di prospettive distinte ma consonanti, in modo tale da ridefinire in termini più rigorosi il quadro di una tradizione in tanto fondamentalmente unitaria, in quanto percorsa da innumerevoli e precise linee di continuità. Una linearità evolutiva, questa, che - definita da tratti distintivi determinanti in ordine allo stile e alla prassi - stempera quei momenti di discontinuità che sono propri non solo di ogni epoca, ma di ogni movimento culturale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.