Nei prossimi anni, la ricerca sulle trasformazioni politiche che stiamo vivendo non si troverà alle prese soltanto con le incognite di un sistema «multipolare» o «apolare» che non ha precedenti storici. Un problema altrettanto rilevante costituito dal ripensamento delle categorie analitiche forgiate nel corso del Novecento. Dopo la conclusione dell’«era americana», anche molti degli strumenti teorici utilizzati dagli studiosi di politica rischiano di smarrire gran parte della loro utilità, se non di rappresentare delle lenti deformanti. E lo stesso concetto di «democrazia» - cesellato da più di mezzo secolo di instancabile lavorìo intellettuale – finisce col rivelarsi come quello forse più suscettibile di tramutarsi, da prezioso strumento di indagine, in un ostacolo per quanti vogliano decifrare il disegno della trasformazione contemporanea. Una nuova teoria ‘realistica’ – cui questo volume cerca di fornire un contributo – deve invece perseguire l’obiettivo di sottrarre la democrazia contemporanea a quell’orizzonte post-storico e post-politico in cui l’immaginario occidentale ne ha incardinato la sagoma stilizzata. In altre parole, deve riconoscere che la democrazia contemporanea è un fatto storico, il prodotto di un «armistizio» forgiato nella temperie della «guerra civile mondiale», ridefinito nei suoi confini planetari dall’ascesa dell’egemonia americana, plasmato dalla «rivoluzione spaziale» novecentesca e inevitabilmente soggetto a mutamenti anche radicali. Proprio percorrendo la strada che conduce verso una nuova teoria ‘realistica’, si possono infatti riconquistare gli strumenti per comprendere davvero le insidie del «mondo post-americano». E, forse, solo seguendo questo stesso sentiero, diventa possibile anche uscire dal circolo vizioso dell’immaginario ‘post-storico’ occidentale. Un immaginario che – mentre trova nel presente la forma definitiva della Storia universale – non può che concepire qualsiasi mutamento diversamente da una catastrofe, da una degenerazione, da una minaccia apocalittica. Un immaginario che – mentre celebra la democrazia contemporanea come la forma immutabile in cui si conclude l’evoluzione ideologica del genere umano – è destinato a rivivere costantemente l’incubo di «alieni» terrificanti, inafferrabili, multiformi. E a trasformare la lotta per la democrazia in un’interminabile guerra di sterminio contro tutti i «nemici del genere umano».

Palano, D., La democrazia e il nemico. Saggi per una teoria realistica, Mimesis, Milano 2012: 140 [http://hdl.handle.net/10807/36179]

La democrazia e il nemico. Saggi per una teoria realistica

Palano, Damiano
2012

Abstract

Nei prossimi anni, la ricerca sulle trasformazioni politiche che stiamo vivendo non si troverà alle prese soltanto con le incognite di un sistema «multipolare» o «apolare» che non ha precedenti storici. Un problema altrettanto rilevante costituito dal ripensamento delle categorie analitiche forgiate nel corso del Novecento. Dopo la conclusione dell’«era americana», anche molti degli strumenti teorici utilizzati dagli studiosi di politica rischiano di smarrire gran parte della loro utilità, se non di rappresentare delle lenti deformanti. E lo stesso concetto di «democrazia» - cesellato da più di mezzo secolo di instancabile lavorìo intellettuale – finisce col rivelarsi come quello forse più suscettibile di tramutarsi, da prezioso strumento di indagine, in un ostacolo per quanti vogliano decifrare il disegno della trasformazione contemporanea. Una nuova teoria ‘realistica’ – cui questo volume cerca di fornire un contributo – deve invece perseguire l’obiettivo di sottrarre la democrazia contemporanea a quell’orizzonte post-storico e post-politico in cui l’immaginario occidentale ne ha incardinato la sagoma stilizzata. In altre parole, deve riconoscere che la democrazia contemporanea è un fatto storico, il prodotto di un «armistizio» forgiato nella temperie della «guerra civile mondiale», ridefinito nei suoi confini planetari dall’ascesa dell’egemonia americana, plasmato dalla «rivoluzione spaziale» novecentesca e inevitabilmente soggetto a mutamenti anche radicali. Proprio percorrendo la strada che conduce verso una nuova teoria ‘realistica’, si possono infatti riconquistare gli strumenti per comprendere davvero le insidie del «mondo post-americano». E, forse, solo seguendo questo stesso sentiero, diventa possibile anche uscire dal circolo vizioso dell’immaginario ‘post-storico’ occidentale. Un immaginario che – mentre trova nel presente la forma definitiva della Storia universale – non può che concepire qualsiasi mutamento diversamente da una catastrofe, da una degenerazione, da una minaccia apocalittica. Un immaginario che – mentre celebra la democrazia contemporanea come la forma immutabile in cui si conclude l’evoluzione ideologica del genere umano – è destinato a rivivere costantemente l’incubo di «alieni» terrificanti, inafferrabili, multiformi. E a trasformare la lotta per la democrazia in un’interminabile guerra di sterminio contro tutti i «nemici del genere umano».
2012
Italiano
Monografia o trattato scientifico
Palano, D., La democrazia e il nemico. Saggi per una teoria realistica, Mimesis, Milano 2012: 140 [http://hdl.handle.net/10807/36179]
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