Se parlando di famiglia appare oggi opportuno articolare il discorso tra “identità” e pluralità”, a maggior ragione tale esigenza si pone con il termine “figlio”. Nell'utilizzare entrambe le idee – famiglia e figlio – si solleva sempre più spesso l’interrogativo: “in che senso?”. Famiglia, in che senso? Figlio, in che senso? Famiglia e figlio non sono più due idee semplici, scontate, ma hanno subito inesorabilmente l’impatto con la complessità del nostro tempo, che scuote dalle radici le certezze del senso comune e impone di rivedere il significato di parole antiche, da sempre dette “al singolare”. L’ipotesi sviluppata nel capitolo muove dalla constatazione che una delle idee di punta, emergente dall'acceso dibattito sulla cosiddetta “pluralizzazione” della famiglia, fa leva sul rapporto di filiazione come “principio ordinatore” nel caos dei legami familiari di differente natura. Intento del capitolo è mostrare che mettere la relazione di filiazione al centro dell’identità familiare implica proiettare la lettura della famiglia in una dimensione “generazionale”, che spesso, invece, rimane sullo sfondo, inattiva. La valorizzazione della prospettiva generazionale consente, infatti, di leggere la pluralità delle forme di legame come nodi di una molteplicità di storie generazionali, che si intrecciano nelle relazioni filiali.
Carra', E., Rossi, G., La relazione filiale nella famiglia plurale, in Donati, P. (ed.), Identita e pluralita dell'essere famiglia. Il fenomeno della pluralizzazione., Edizioni S. Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2001: 174- 205 [http://hdl.handle.net/10807/35782]
La relazione filiale nella famiglia plurale
Carra', Elisabetta;Rossi, Giovanna
2001
Abstract
Se parlando di famiglia appare oggi opportuno articolare il discorso tra “identità” e pluralità”, a maggior ragione tale esigenza si pone con il termine “figlio”. Nell'utilizzare entrambe le idee – famiglia e figlio – si solleva sempre più spesso l’interrogativo: “in che senso?”. Famiglia, in che senso? Figlio, in che senso? Famiglia e figlio non sono più due idee semplici, scontate, ma hanno subito inesorabilmente l’impatto con la complessità del nostro tempo, che scuote dalle radici le certezze del senso comune e impone di rivedere il significato di parole antiche, da sempre dette “al singolare”. L’ipotesi sviluppata nel capitolo muove dalla constatazione che una delle idee di punta, emergente dall'acceso dibattito sulla cosiddetta “pluralizzazione” della famiglia, fa leva sul rapporto di filiazione come “principio ordinatore” nel caos dei legami familiari di differente natura. Intento del capitolo è mostrare che mettere la relazione di filiazione al centro dell’identità familiare implica proiettare la lettura della famiglia in una dimensione “generazionale”, che spesso, invece, rimane sullo sfondo, inattiva. La valorizzazione della prospettiva generazionale consente, infatti, di leggere la pluralità delle forme di legame come nodi di una molteplicità di storie generazionali, che si intrecciano nelle relazioni filiali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.