Il settore del vino e dei derivati dell’uva è una delle punte di diamante dell’industria alimentare italiana. Ma il raccolto nazionale del 2011 è stato probabilmente il peggiore degli ultimi cinquant’anni, poco sopra i 40 milioni di ettolitri. Ciò ha permesso a Francia e Spagna, tenuto conto delle prime stime dell’Organizzazione Internazionale Vini (OIV), di superare temporaneamente il nostro Paese quale primo produttore mondiale di vino. In particolare, secondo l’Osservatorio GEA-Fondazione Edison, l’Italia nel 2010 si è confermata non soltanto il primo esportatore mondiale di vini in bottiglia in quantità e il secondo in valore dopo la Francia, ma detiene molte altre posizioni rilevanti: è seconda in valore nei vini spumanti, prima nei vermut, nei mosti, nel vino alla rinfusa e nell’aceto.
Fortis, M., Consiglio, L., Il settore del vino: un pilastro del "made in Italy", <<Approfondimenti statistici della Fondazione Edison>>, 2012; 100 (Marzo): 1-8 [http://hdl.handle.net/10807/35527]
Il settore del vino: un pilastro del "made in Italy"
Fortis, Marco;
2012
Abstract
Il settore del vino e dei derivati dell’uva è una delle punte di diamante dell’industria alimentare italiana. Ma il raccolto nazionale del 2011 è stato probabilmente il peggiore degli ultimi cinquant’anni, poco sopra i 40 milioni di ettolitri. Ciò ha permesso a Francia e Spagna, tenuto conto delle prime stime dell’Organizzazione Internazionale Vini (OIV), di superare temporaneamente il nostro Paese quale primo produttore mondiale di vino. In particolare, secondo l’Osservatorio GEA-Fondazione Edison, l’Italia nel 2010 si è confermata non soltanto il primo esportatore mondiale di vini in bottiglia in quantità e il secondo in valore dopo la Francia, ma detiene molte altre posizioni rilevanti: è seconda in valore nei vini spumanti, prima nei vermut, nei mosti, nel vino alla rinfusa e nell’aceto.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.