Ordine e Storia. Vol. I : Israele e la rivelazione

The present first Italian edition of Eric Voegelin’s Order and History is developed attending scientific criteria (updating critical notes and bibliography, updating companion studies about the status quaestionis in single disciplines considered in the work). Voegelin’s opus magnum in 5 vols. is a huge study of the symbolic forms of experience in a period which extends between III millennium and the first century Ch.e. It considers civilizations of Ancient Orient (Mesopotamia, Egypt, Israel and the Achaemenid Empire), together with the development of Hellenic civilization till it was absorbed by Rome. In regard to the doxographic synthesis and reconstructions which lean only on the means of historic-critical method of analysis, Voegelin draws an approach which is both anthropologic and interdisciplinary. What results is a new way of thinking a philosophy of history, vitalizing a tradition which extends from Augustine to Hegel. It offers two main benefits: an holistic approach capable of integrating many other particular views (civil history, history of religion, history of political ideas, history of philosophy, etc.); b) the ability of individuating the causes of a vivid cultural problem: if cultures are understood as autonomous entities it comes the impossibility of confronting them on sharable relevance criteria. Voegelin formulated his original position in comparison with Neokantism, and with the thought of Weber, Husserl, Toynbee and Jaspers. The Preface to the Italian edition of Order and History analyses the main points of this critical dialogue.

INGLESE Edizione condotta con criteri scientifici (apparato di note, bibliografia aggiornata, saggi critici di accompagnamento ) del I vol. dell’opus magnum in cinque volumi di Eric Voegelin: Ordine e Storia, il più imponente studio delle forme simboliche dell’esperienza pubblicato nella seconda metà del Novecento (1956-1987). Nel suo complesso l’opera copre un arco temporale che va dal terzo millennio a.C. alla fine del I sec. a.C. e considera le civiltà dell’Oriente Antico (Mesopotamia, Egitto, Israele e Impero Achemenide, considerate nel I vol.), unitamente alle tappe di sviluppo della civiltà ellenica fino al suo assorbimento da parte di Roma. Rispetto alle sintesi dossografiche e alle ricostruzioni condotte esclusivamente con metodo storico-critico il metodo adottato da Voegelin si differenzia per l’impostazione interdisciplinare fondata però su una precisa antropologia filosofica. Ne risulta una forma assai innovativa di filosofia della storia, che appare atta a rinverdire una tradizione viva da Agostino a Hegel. Due i vantaggi principali che essa offre: a) una prospettiva olistica capace di integrare numerose prospettive selettive (storia civile, storia delle religioni, storia delle dottrine politiche, storia della filosofia, ecc.); b) capacità di individuare le cause di una problematica culturale di recente e acuta percezione: se si intendono le culture come entità autocefale, ne consegue l’impossibilità di paragonarle in base a criteri di rilevanza condivisibili. L’originale ermeneutica voegeliniana si è formulata nel confronto critico con il neokantismo, e il pensiero di Weber, Husserl, Toynbee e Jaspers. La Prefazione offre una ricostruzione degli snodi teorici fondamentali di tale confronto.