C’è un rapporto tra ragione e tradizione? Cosa significa libertà di coscienza? Quale deve essere il principio dell’educazione? A quali condizioni il sapere può essere definito libero? Lo Stato ha una coscienza? A questi e altri fondamentali interrogativi risponde questo volume, dedicato a John Henry Newman (1801-1890), una delle figure più significative dell’Ottocento inglese ed europeo. Il lavoro prende le mosse dalla riflessione filosofico-politica del grande intellettuale di Oxford, nella consapevolezza che il Newman politico sia pienamente intelligibile non solo alla luce della sua conversione dall’anglicanesimo al cattolicesimo, ma anche in riferimento a una nozione di catholic education, elaborata come risposta alla domanda sulla natura del sapere universitario e letta alla luce all’ideale liberal del gentleman inglese, fondato su qualità morali che dicono di una fiducia nell’umano in tutti i suoi fattori e rimandano a un’idea non riduttiva di ragione.
Bonvegna, G., Per una ragione vivente. Cultura, educazione e politica nel pensiero di John Henry Newman, Vita e Pensiero, Milano 2008: 270 [http://hdl.handle.net/10807/3346]
Per una ragione vivente. Cultura, educazione e politica nel pensiero di John Henry Newman
Bonvegna, Giuseppe
2008
Abstract
C’è un rapporto tra ragione e tradizione? Cosa significa libertà di coscienza? Quale deve essere il principio dell’educazione? A quali condizioni il sapere può essere definito libero? Lo Stato ha una coscienza? A questi e altri fondamentali interrogativi risponde questo volume, dedicato a John Henry Newman (1801-1890), una delle figure più significative dell’Ottocento inglese ed europeo. Il lavoro prende le mosse dalla riflessione filosofico-politica del grande intellettuale di Oxford, nella consapevolezza che il Newman politico sia pienamente intelligibile non solo alla luce della sua conversione dall’anglicanesimo al cattolicesimo, ma anche in riferimento a una nozione di catholic education, elaborata come risposta alla domanda sulla natura del sapere universitario e letta alla luce all’ideale liberal del gentleman inglese, fondato su qualità morali che dicono di una fiducia nell’umano in tutti i suoi fattori e rimandano a un’idea non riduttiva di ragione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.