L’attuale progresso tecnologico si presenta come una preziosa risorsa a favore di una trasformazione radicale del sistema sanitario (Topol, 2019). In questo contesto, la medicina digitale (Gabbrielli, 2021), ossia le tecnologie digitali sviluppate e validate con un approccio evidence-based a favore della salute, sta apportando evidenze a supporto della presa in carico di condizioni di disabilità cronica, una delle sfide più complesse e attuali del XXI secolo. Si stima infatti che, ad oggi, circa 24 milioni di italiani siano affetti da una patologia cronica e che 12.5 milioni di persone presentino multi-cronicità. Tale dato diviene ancora più allarmante alla luce delle proiezioni epidemiologiche più recenti, le quali indicano che, entro il 2028, il numero di malati cronici salirà a 25 milioni, mentre i multi-cronici saranno 14 milioni (Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, 2019). Tra questi, i disturbi neurologici a decorso cronico, come Demenze, Malattia di Parkinson, Sclerosi Multipla ed esiti cronici di Ictus, sono tra le maggiori cause di disabilità a livello globale (Carroll, 2019) con un significativo impatto in termini di disabilità motoria e cognitiva della persona (GBD, 2020). L’intervento sulla cronicità, non potendo mirare alla guarigione nel senso di una restitutio ad integrum, ha l’obiettivo di contenere e migliorare il quadro clinico-funzionale e promuovere la qualità di vita in un'ottica di continuità di cura. In tale contesto, l’approccio riabilitativo costituisce la scelta di intervento ottimale. Tuttavia, per come tutt’oggi erogati, gli interventi riabilitativi rimangono specialistici, ospedale-centrici, costosi, rivolti a pochi e non in grado di rispondere al continuo incremento dei bisogni di salute legati alla disabilità cronica. Appare pertanto evidente la necessità di una trasformazione della sanità che garantisca una presa in carico integrata e continuativa oltre le mura ospedaliere. È qui che l’integrazione tra innovazione tecnologica e nuovi modelli di cura giunge come alleato in grado di garantire continuità di cura alla persona con disabilità. Adottando questo approccio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mira a ridurre l’impatto della disabilità cronica nel prossimo decennio (Nugent et al., 2018). La digitalizzazione degli strumenti per l’assessment e l’utilizzo di piattaforme digitali per l’erogazione continuativa di servizi di riabilitazione rappresentano le nuove frontiere per la presa in carico della disabilità neurologica cronica (Dorsey & Topol, 2020; Topol, 2019). Tale approccio garantisce la sinergia tra i diversi professionisti sanitari a favore di un servizio diagnostico e riabilitativo multidimensionale e dell’empowerment della persona nella gestione del suo piano di cura. Nel presente capitolo verranno dettagliati i modelli e le tecnologie che più si stanno dimostrando efficaci per la migrazione verso approcci innovativi di medicina digitale. In particolare, verranno descritte le strategie digitali per misurare e trattare in campo neuroriabilitativo.
Isernia, S., Rossetto, F., Pagliari, C., Borgnis, F., Blasi, V., Realdon, O., Baglio, F., Medicina digitale per l’assessment e la neuroriabilitazione della disabilità cronica: modelli ed evidenze a confronto, in Bevilacqua, V., Carbonara, N., Pellegrino, R., Scozzi, B. (ed.), Tech for good. Come le tecnologie cambiano i processi di diagnosi, cura e assistenza nella sanità, Guerini, Milano 2023: 1- 8 [https://hdl.handle.net/10807/327449]
Medicina digitale per l’assessment e la neuroriabilitazione della disabilità cronica: modelli ed evidenze a confronto
Isernia, Sara;Rossetto, Federica;Pagliari, Chiara;Borgnis, Francesca;Blasi, Valeria;Realdon, Olivia;Baglio, Francesca
2023
Abstract
L’attuale progresso tecnologico si presenta come una preziosa risorsa a favore di una trasformazione radicale del sistema sanitario (Topol, 2019). In questo contesto, la medicina digitale (Gabbrielli, 2021), ossia le tecnologie digitali sviluppate e validate con un approccio evidence-based a favore della salute, sta apportando evidenze a supporto della presa in carico di condizioni di disabilità cronica, una delle sfide più complesse e attuali del XXI secolo. Si stima infatti che, ad oggi, circa 24 milioni di italiani siano affetti da una patologia cronica e che 12.5 milioni di persone presentino multi-cronicità. Tale dato diviene ancora più allarmante alla luce delle proiezioni epidemiologiche più recenti, le quali indicano che, entro il 2028, il numero di malati cronici salirà a 25 milioni, mentre i multi-cronici saranno 14 milioni (Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, 2019). Tra questi, i disturbi neurologici a decorso cronico, come Demenze, Malattia di Parkinson, Sclerosi Multipla ed esiti cronici di Ictus, sono tra le maggiori cause di disabilità a livello globale (Carroll, 2019) con un significativo impatto in termini di disabilità motoria e cognitiva della persona (GBD, 2020). L’intervento sulla cronicità, non potendo mirare alla guarigione nel senso di una restitutio ad integrum, ha l’obiettivo di contenere e migliorare il quadro clinico-funzionale e promuovere la qualità di vita in un'ottica di continuità di cura. In tale contesto, l’approccio riabilitativo costituisce la scelta di intervento ottimale. Tuttavia, per come tutt’oggi erogati, gli interventi riabilitativi rimangono specialistici, ospedale-centrici, costosi, rivolti a pochi e non in grado di rispondere al continuo incremento dei bisogni di salute legati alla disabilità cronica. Appare pertanto evidente la necessità di una trasformazione della sanità che garantisca una presa in carico integrata e continuativa oltre le mura ospedaliere. È qui che l’integrazione tra innovazione tecnologica e nuovi modelli di cura giunge come alleato in grado di garantire continuità di cura alla persona con disabilità. Adottando questo approccio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mira a ridurre l’impatto della disabilità cronica nel prossimo decennio (Nugent et al., 2018). La digitalizzazione degli strumenti per l’assessment e l’utilizzo di piattaforme digitali per l’erogazione continuativa di servizi di riabilitazione rappresentano le nuove frontiere per la presa in carico della disabilità neurologica cronica (Dorsey & Topol, 2020; Topol, 2019). Tale approccio garantisce la sinergia tra i diversi professionisti sanitari a favore di un servizio diagnostico e riabilitativo multidimensionale e dell’empowerment della persona nella gestione del suo piano di cura. Nel presente capitolo verranno dettagliati i modelli e le tecnologie che più si stanno dimostrando efficaci per la migrazione verso approcci innovativi di medicina digitale. In particolare, verranno descritte le strategie digitali per misurare e trattare in campo neuroriabilitativo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



