Le elezioni in Tanzania del 29 ottobre 2025 hanno segnato una cesura storica nella traiettoria politica del paese. Il massacro di migliaia di manifestanti secondo alcune stime di società civili, le denunce di sepolture segrete, il ricorso sistematico a blackout di internet, coprifuoco e repressione militare hanno messo in crisi l’immagine di “repubblica pacifica” che ha accompagnato la Tanzania sin dall’epoca del suo primo presidente e padre fondatore Julius Nyerere (1922-1999). A ciò si aggiungono risultati elettorali plebiscitari, il 97,66% dei voti alla presidente Samia Suluhu Hassan e il 98% dei seggi parlamentari al Chama Cha Mapinduzi (CCM, in Swahili, Partito della Rivoluzione), giudicati fraudolenti da osservatori regionali e da importanti organizzazioni internazionali.
Nicolini, B., La Tanzania al bivio: il prezzo della democrazia , 2025 [https://hdl.handle.net/10807/327284]
La Tanzania al bivio: il prezzo della democrazia
Nicolini, Beatrice
Primo
Writing – Review & Editing
2025
Abstract
Le elezioni in Tanzania del 29 ottobre 2025 hanno segnato una cesura storica nella traiettoria politica del paese. Il massacro di migliaia di manifestanti secondo alcune stime di società civili, le denunce di sepolture segrete, il ricorso sistematico a blackout di internet, coprifuoco e repressione militare hanno messo in crisi l’immagine di “repubblica pacifica” che ha accompagnato la Tanzania sin dall’epoca del suo primo presidente e padre fondatore Julius Nyerere (1922-1999). A ciò si aggiungono risultati elettorali plebiscitari, il 97,66% dei voti alla presidente Samia Suluhu Hassan e il 98% dei seggi parlamentari al Chama Cha Mapinduzi (CCM, in Swahili, Partito della Rivoluzione), giudicati fraudolenti da osservatori regionali e da importanti organizzazioni internazionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



