Benessere e malessere organizzativo dei dottorandi al tempo della pandemia da COVID-19: una proposta di strumento

L’epoca contemporanea è stata scandita dalla pandemia di COVID-19, che rimarrà nella nostra memoria storica e sociale sia per gli stravolgimenti prodotti nel nostro quotidiano sia per la capacità avuta nel velocizzare il processo di digitalizzazione della società. In un periodo molto breve, le relazioni, gli affetti, i modi di intendere l’attività lavorativa e di ricerca sono dovuti mutare e adattarsi a nuove necessità, luoghi e tempi di lavoro. Ciò ha avuto un impatto sul mondo della ricerca e sui professionisti che ci lavorano, che si sono dovuti adattare a questo nuovo scenario e riconfigurare le loro modalità di lavoro. Per i dottorandi di ricerca, il distacco repentino da spazi imprescindibili per lo svolgimento di investigazioni, ricerche scientifiche e casi di studio ha forzato un ripensamento globale, creando situazioni di malessere ma anche nuove opportunità. Il presente studio ha lo scopo di attivare una riflessione attorno a quelle che sono le sfide a cui la categoria dei dottorandi è stata sottoposta a partire dall’inizio della pandemia, con un’attenzione particolare ai fattori di rischio e di risorsa legati al benessere lavorativo attraverso l’implementazione di nuovo strumento. Nel lavoro si propone una nuova versione del questionario ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) che è stato adattato al contesto di vita professionale specifico dei dottorandi con la finalità di misurarne il benessere organizzativo. Il questionario è stato predisposto per indagare le variabili socio-anagrafiche e di contesto (genere, età, ciclo di dottorato, posizione geografica dell’ateneo, disciplina) e ulteriori variabili proposte ad hoc per esplorare il vissuto rispetto alla situazione attuale.