Il percorso artistico di Simone Butti (1912-2002) è esemplare di un’assoluta coerenza a un ideale di rigore e semplicità. Il suo esordio risale all’inizio degli anni Quaranta, con opere improntate a un naturalismo vicino ai canoni del gruppo Novecento, ma declinato secondo atmosfere chiariste e un soffuso luminismo. Nel dopoguerra lo stile di Butti comincia a cambiare, e una lunga evoluzione lo porterà, dopo diverse sperimentazioni e studi, a sviluppare un astrattismo pacato e rigoroso, ma non privo di energia e dinamismo: una pittura che non rappresenta la realtà visibile, ma che prende spunto da essa e la sublima in infinite variazioni di elementi geometrici e cromatici di base. È una "musica delle forme" elegante e poetica, che fonde in sé molteplici modelli: dalla lezione dei comaschi Rho e Radice al Concretismo degli anni Trenta, dalle fonti primo-novecentesche all’aeropittura futurista. Dal suo schivo e appartato angolo d’osservazione, Butti ha saputo così declinare in termini autonomi e non limitati le tendenze internazionali, guardando ai complessi rivolgimenti artistici del XX secolo con originalità e senza provincialismi. Questo libro ne ripercorre per la prima volta l’intera carriera: oltre settant’anni di amore per la pittura. Introdotto da un approfondito saggio storico-critico, il volume si propone come consistente contributo a un catalogo generale, presentando le riproduzioni a colori di alcune centinaia di opere, seguite da una ricca serie di apparati, che comprendono una dettagliata biografia, un’antologia di scritti su Butti, l’elenco delle mostre e la bibliografia completa sull’artista.
Bolpagni, P. (ed.), Simone Butti, BAMS Edizioni, Montichiari 2012: 200 [http://hdl.handle.net/10807/32468]
Simone Butti
Bolpagni, Paolo
2012
Abstract
Il percorso artistico di Simone Butti (1912-2002) è esemplare di un’assoluta coerenza a un ideale di rigore e semplicità. Il suo esordio risale all’inizio degli anni Quaranta, con opere improntate a un naturalismo vicino ai canoni del gruppo Novecento, ma declinato secondo atmosfere chiariste e un soffuso luminismo. Nel dopoguerra lo stile di Butti comincia a cambiare, e una lunga evoluzione lo porterà, dopo diverse sperimentazioni e studi, a sviluppare un astrattismo pacato e rigoroso, ma non privo di energia e dinamismo: una pittura che non rappresenta la realtà visibile, ma che prende spunto da essa e la sublima in infinite variazioni di elementi geometrici e cromatici di base. È una "musica delle forme" elegante e poetica, che fonde in sé molteplici modelli: dalla lezione dei comaschi Rho e Radice al Concretismo degli anni Trenta, dalle fonti primo-novecentesche all’aeropittura futurista. Dal suo schivo e appartato angolo d’osservazione, Butti ha saputo così declinare in termini autonomi e non limitati le tendenze internazionali, guardando ai complessi rivolgimenti artistici del XX secolo con originalità e senza provincialismi. Questo libro ne ripercorre per la prima volta l’intera carriera: oltre settant’anni di amore per la pittura. Introdotto da un approfondito saggio storico-critico, il volume si propone come consistente contributo a un catalogo generale, presentando le riproduzioni a colori di alcune centinaia di opere, seguite da una ricca serie di apparati, che comprendono una dettagliata biografia, un’antologia di scritti su Butti, l’elenco delle mostre e la bibliografia completa sull’artista.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.