Negli ultimi 15 anni della sua attività scientifica, Fausto Colombo ha analizzato a fondo il rapporto tra media e potere e le sue trasformazioni nell’ecosistema digitale. Un primo snodo fondamentale di questa riflessione si trova nella lettura foucaultiana del web 2.0 all’interno del volume Il potere socievole (2013), dove Colombo osservava come blog e social media, a lungo celebrati come nuovi luoghi di partecipazione pubblica, avessero progressivamente dato origine a forme di sorveglianza diffusa. Se il potere dei media di massa era stato tradizionalmente concepito in termini ideologici e attribuito alle modalità di produzione o alla natura testuale dei mezzi di comunicazione, nei social media il potere assumeva una forma reticolare, e veniva esercitato in modo performativo nelle relazioni fra gli utenti. Un secondo e più recente approdo di questa riflessione riguarda i processi di piattaformizzazione delle industrie mediali e della società nel suo complesso. In linea con molti altri studiosi, Colombo ha rilevato in questi processi un momento di radicale trasformazione del potere dei media, non più interpretabile solo in termini di influenza, ma come un potere di strutturazione della realtà sociale, reso possibile dalla natura programmabile delle piattaforme digitali e dai sistemi algoritmici alla base del loro funzionamento...(dall'incipit)

Bonifacio, F., Vivere e lavorare con gli algoritmi, in Aroldi Piermarco, M. G. P. F. S. B., «...e quanto più sapore possibile». Comunicazione, media, industria culturale, Vita e Pensiero, Milano 2025: 143-149. 10.26350/9788834359686_000017 [https://hdl.handle.net/10807/324285]

Vivere e lavorare con gli algoritmi

Bonifacio, Francesco
2025

Abstract

Negli ultimi 15 anni della sua attività scientifica, Fausto Colombo ha analizzato a fondo il rapporto tra media e potere e le sue trasformazioni nell’ecosistema digitale. Un primo snodo fondamentale di questa riflessione si trova nella lettura foucaultiana del web 2.0 all’interno del volume Il potere socievole (2013), dove Colombo osservava come blog e social media, a lungo celebrati come nuovi luoghi di partecipazione pubblica, avessero progressivamente dato origine a forme di sorveglianza diffusa. Se il potere dei media di massa era stato tradizionalmente concepito in termini ideologici e attribuito alle modalità di produzione o alla natura testuale dei mezzi di comunicazione, nei social media il potere assumeva una forma reticolare, e veniva esercitato in modo performativo nelle relazioni fra gli utenti. Un secondo e più recente approdo di questa riflessione riguarda i processi di piattaformizzazione delle industrie mediali e della società nel suo complesso. In linea con molti altri studiosi, Colombo ha rilevato in questi processi un momento di radicale trasformazione del potere dei media, non più interpretabile solo in termini di influenza, ma come un potere di strutturazione della realtà sociale, reso possibile dalla natura programmabile delle piattaforme digitali e dai sistemi algoritmici alla base del loro funzionamento...(dall'incipit)
2025
Italiano
9788834359686
Vita e Pensiero
Bonifacio, F., Vivere e lavorare con gli algoritmi, in Aroldi Piermarco, M. G. P. F. S. B., «...e quanto più sapore possibile». Comunicazione, media, industria culturale, Vita e Pensiero, Milano 2025: 143-149. 10.26350/9788834359686_000017 [https://hdl.handle.net/10807/324285]
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