In ambito educativo, il linguaggio professionale si interseca di continuo con quello quotidiano dell'accudimento e della cura, delle routine, della prossimità e dell’incontro. In virtù dell’intenzionalità e delle competenze comunicative e relazionali messe in atto, l’ordinario è intessuto di occasioni di crescita e di proposte educative. Questa vicinanza all’esperienza comune comporta una più difficile comprensione del proprium delle professioni educative. Al contempo, gli stessi educatori appaiono in difficoltà nel narrare il proprio lavoro. È complesso far emergere i saperi che guidano l’azione e la competenza che si struttura in ambito professionale. Si rilevano due livelli di analisi. Un primo livello riguarda gli stili relazionali e comunicativi dei singoli operatori. Un secondo livello coinvolge la comunità di pratica, che costruisce culture condivise e mette in campo atti collettivi orientati a modelli educativi propri della realtà di appartenenza. Il contributo intende indugiare su una proposta di ricerca-formazione volta a sollecitare un processo di messa in parola dei gesti professionali, con il coinvolgimento di alcuni educatori che operano in Servizi complementari al tempo scolastico. Le narrazioni raccolte permetteranno di sondare il piano personale ma anche di addentrarsi nella riflessione su quanto nell’azione è frutto di modelli appresi e consolidati all’interno della comunità di pratica. L’intreccio fra parola e azione mira a portare in emersione le peculiarità e la valenza educativa sottesa alla pratica e rafforzare negli educatori la capacità di rendere intellegibile l’agire educativo.
Tabacchi, A., Narrare l’educazione a partire dall’osservazione. Un’esperienza all’interno di servizi educativi complementari al tempo scolastico, in Fabbri, L., Melacarne, C., Malavasi, P. (ed.), Ricerca, Servizi, Politiche territoriali pedagogiche. Trasformative, innovative, emancipative,, Pensa MultiMedia, Lecce 2025: 538- 544 [https://hdl.handle.net/10807/323800]
Narrare l’educazione a partire dall’osservazione. Un’esperienza all’interno di servizi educativi complementari al tempo scolastico
Tabacchi, Alessia
2025
Abstract
In ambito educativo, il linguaggio professionale si interseca di continuo con quello quotidiano dell'accudimento e della cura, delle routine, della prossimità e dell’incontro. In virtù dell’intenzionalità e delle competenze comunicative e relazionali messe in atto, l’ordinario è intessuto di occasioni di crescita e di proposte educative. Questa vicinanza all’esperienza comune comporta una più difficile comprensione del proprium delle professioni educative. Al contempo, gli stessi educatori appaiono in difficoltà nel narrare il proprio lavoro. È complesso far emergere i saperi che guidano l’azione e la competenza che si struttura in ambito professionale. Si rilevano due livelli di analisi. Un primo livello riguarda gli stili relazionali e comunicativi dei singoli operatori. Un secondo livello coinvolge la comunità di pratica, che costruisce culture condivise e mette in campo atti collettivi orientati a modelli educativi propri della realtà di appartenenza. Il contributo intende indugiare su una proposta di ricerca-formazione volta a sollecitare un processo di messa in parola dei gesti professionali, con il coinvolgimento di alcuni educatori che operano in Servizi complementari al tempo scolastico. Le narrazioni raccolte permetteranno di sondare il piano personale ma anche di addentrarsi nella riflessione su quanto nell’azione è frutto di modelli appresi e consolidati all’interno della comunità di pratica. L’intreccio fra parola e azione mira a portare in emersione le peculiarità e la valenza educativa sottesa alla pratica e rafforzare negli educatori la capacità di rendere intellegibile l’agire educativo.| File | Dimensione | Formato | |
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