Antropologia e mistica in Tommaso d’Aquino

I focus Aquinas’ conception of mystical experience including some aspects of his anthropology. I compare the enjoyment of God with other pleasures (including sexual). I report which knowledge about God is possible and that mystical experience is a foretaste of the Heaven: the latter involves a deflagration of will and emotions. Mystical experience is not a direct knowledge of God (with the exception of Moses and St. Paul), but entails a form of contemplation, an affective ‘cognitio experimentalis’ of God, ecstasy and ‘rapture’.

Nel presente contributo focalizzo, negli scritti di Tommaso d’Aquino, alcuni lineamenti della sua concezione dell’esperienza mistica, compresi alcuni aspetti della sua antropologia filosofica. Comparo la fruizione di Dio e il suo godimento con altri godimenti (anche sessuali). Poi focalizzo quale tipo di conoscenza su Dio è all’uomo possibile e riferisco che l’esperienza mistica è un parziale pregustamento della vita beata paradisiaca: quest’ultima coinvolge anche la volontà e le emozioni, in forma deflagrata. L’esperienza mistica non è una conoscenza diretta di Dio (tranne il caso di Mosè e S. Paolo), però è un parziale anticipo della felicità ultraterrena. Essa comporta una forma di contemplazione e una affettiva cognitio quasi experimentalis di Dio, implica estasi e rapimento.