l divieto di usare i social media o ogni forma di screen time, come tutte le risposte semplicistiche a problemi complessi, è un’occasione mancata, per noi adulti e per la società in generale, di esercitare il ruolo di educatori e costruire, collettivamente e responsabilmente, un futuro migliore per tutti. Non solo: è un atto di resa collettiva a considerare lo stato attuale di sviluppo delle tecnologie e il tecno-soluzionismo come inevitabili. Al contrario, questo libro adotta una prospettiva child-centred, supportata da risultati di ricerche empiriche, che permette di affrontare il mutamento tecnologico dal punto di vista dei bambini, dei loro bisogni e dei loro diritti e nel contesto di trasformazioni sociali più ampie. In questo modo, prende equamente le distanze dai discorsi allarmistici sugli effetti negativi del digitale sul benessere cognitivo e psicologico dei bambini, e dal tecno-soluzionismo che trova nell’ultimo gadget tecnologico una risposta ai dilemmi dei genitori e ai bisogni dei bambini.
Mascheroni, G., Per i bambini. Le sfide di IA, algoritmi, media digitali ai diritti dell'infanzia, Mondadori, Milano 2025: 192 [https://hdl.handle.net/10807/321804]
Per i bambini. Le sfide di IA, algoritmi, media digitali ai diritti dell'infanzia
Mascheroni, Giovanna
2025
Abstract
l divieto di usare i social media o ogni forma di screen time, come tutte le risposte semplicistiche a problemi complessi, è un’occasione mancata, per noi adulti e per la società in generale, di esercitare il ruolo di educatori e costruire, collettivamente e responsabilmente, un futuro migliore per tutti. Non solo: è un atto di resa collettiva a considerare lo stato attuale di sviluppo delle tecnologie e il tecno-soluzionismo come inevitabili. Al contrario, questo libro adotta una prospettiva child-centred, supportata da risultati di ricerche empiriche, che permette di affrontare il mutamento tecnologico dal punto di vista dei bambini, dei loro bisogni e dei loro diritti e nel contesto di trasformazioni sociali più ampie. In questo modo, prende equamente le distanze dai discorsi allarmistici sugli effetti negativi del digitale sul benessere cognitivo e psicologico dei bambini, e dal tecno-soluzionismo che trova nell’ultimo gadget tecnologico una risposta ai dilemmi dei genitori e ai bisogni dei bambini.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



