Questa monografia non ha l’intenzione di esaurire il tema della finanza comportamentale, operazione peraltro credo impossibile, ma bensì piuttosto quella di tratteggiare alcune tipizzazioni di questa interessante e complessa materia e di esaminare più da vicino il fenomeno dell’home bias, definito da Obstfeld e Rogoff (2000) come uno dei principali enigmi dell’economia internazionale. Peraltro, il concetto di home bias può essere distinto in equity home bias e home bias in trade. Si parla di equity home bias con riferimento ad una distorsione nella diversificazione di portafoglio, in base alla quale gli investitori sono portati a preferire i titoli domestici rispetto a quelli stranieri. Si parla invece di home bias in trade indicando la preferenza dei consumatori per i prodotti di origine domestica. Queste anomalie sono talmente evidenti nel mercato che hanno indotto la nascita di molti studi che hanno portato a molteplici spiegazioni razionali ma, forse, ancora lontane dall’essere veramente convincenti (Obstfeld e Rogoff, 2000); per questo motivo l’home bias conserva tutt’oggi la natura di puzzle, ossia di un fenomeno difficilmente riconducibile ad un modello teorico esauriente. Nel primo capitolo, attraverso un’estrapolazione sommaria, viene presentato un breve confronto fra i principi fondanti della teoria classica (o tradizionale) e la finanza comportamentale. Quest’ultima viene approfondita nel secondo capitolo attraverso la presentazione e l’esame delle principali euristiche e i bias più rilevanti che intervengono nel processo decisionale dell’individuo. Per compiere questo percorso vengono riproposti anche molti esempi che sono stati codificati dalla letteratura, in alcuni casi riadattandoli per renderli più efficaci ai fini della comprensione del tema trattato. I primi due capitoli possono quindi essere considerati propedeutici alla comprensione del fenomeno dell’home bias che è oggetto di trattazione nel terzo capitolo. Basandosi sugli studi più rilevanti presenti in letteratura, si prendono in considerazione le possibili cause generative di questo bias arrivando ad esaminare la distinzione fra equity home bias e home bias in trade non solo dal punto di vista definitorio ma anche delle loro conseguenze. Il quarto capitolo è più tecnico, si potrebbe dire adatto agli addetti ai lavori, in quanto presenta le principali tecniche di misurazione dell’home bias così come evidenziato dalla prevalente letteratura sul tema. Nonostante tutto credo però possa essere utile a qualsiasi lettore comprendere le difficoltà che affrontano i ricercatori nella misurazione di alcuni fenomeni psico-economici che hanno delle ripercussioni pratiche nel commercio e sui mercati internazionali dei capitali. L’ultimo capitolo presenta alcune riflessioni da condividere con il lettore e delle sintetiche conclusioni anche per suggerire ulteriori ricerche da compiersi nel prossimo futuro. Il volume quindi nasce con l’ambizione di poter assolvere un duplice compito: da un lato, di poter diventare un breve manuale di finanza comportamentale adottabile nei percorsi di studi che trattano questa specifica materia; dall’altro, di rappresentare una lettura di efficace apprendimento e di efficiente autovalutazione per ogni singolo investitore. Il consiglio che mi sento quindi di suggerire al lettore è quello di rispondere in prima persona alle domande che vengono proposte nei vari esperimenti, di immedesimarsi, di mettersi in gioco nelle scelte che vengono proposte e di essere sinceri nell’espressione di ogni giudizio e valutazione al fine di potersi confrontare con i risultati ottenuti dalla letteratura, e poter assaporare meglio come il processo decisionale svolto dalla mente umana sia un punto di comunanza con qualsiasi essere umano (anche con il Presidente degli Stati Uniti).

Lippi, A., Home bias, FRANCO ANGELI EDITORE, Monza (MI) 2025:<<Management. I textbook per l'università e la professione>>,2025 108 [https://hdl.handle.net/10807/320018]

Home bias

Lippi, Andrea
Primo
2025

Abstract

Questa monografia non ha l’intenzione di esaurire il tema della finanza comportamentale, operazione peraltro credo impossibile, ma bensì piuttosto quella di tratteggiare alcune tipizzazioni di questa interessante e complessa materia e di esaminare più da vicino il fenomeno dell’home bias, definito da Obstfeld e Rogoff (2000) come uno dei principali enigmi dell’economia internazionale. Peraltro, il concetto di home bias può essere distinto in equity home bias e home bias in trade. Si parla di equity home bias con riferimento ad una distorsione nella diversificazione di portafoglio, in base alla quale gli investitori sono portati a preferire i titoli domestici rispetto a quelli stranieri. Si parla invece di home bias in trade indicando la preferenza dei consumatori per i prodotti di origine domestica. Queste anomalie sono talmente evidenti nel mercato che hanno indotto la nascita di molti studi che hanno portato a molteplici spiegazioni razionali ma, forse, ancora lontane dall’essere veramente convincenti (Obstfeld e Rogoff, 2000); per questo motivo l’home bias conserva tutt’oggi la natura di puzzle, ossia di un fenomeno difficilmente riconducibile ad un modello teorico esauriente. Nel primo capitolo, attraverso un’estrapolazione sommaria, viene presentato un breve confronto fra i principi fondanti della teoria classica (o tradizionale) e la finanza comportamentale. Quest’ultima viene approfondita nel secondo capitolo attraverso la presentazione e l’esame delle principali euristiche e i bias più rilevanti che intervengono nel processo decisionale dell’individuo. Per compiere questo percorso vengono riproposti anche molti esempi che sono stati codificati dalla letteratura, in alcuni casi riadattandoli per renderli più efficaci ai fini della comprensione del tema trattato. I primi due capitoli possono quindi essere considerati propedeutici alla comprensione del fenomeno dell’home bias che è oggetto di trattazione nel terzo capitolo. Basandosi sugli studi più rilevanti presenti in letteratura, si prendono in considerazione le possibili cause generative di questo bias arrivando ad esaminare la distinzione fra equity home bias e home bias in trade non solo dal punto di vista definitorio ma anche delle loro conseguenze. Il quarto capitolo è più tecnico, si potrebbe dire adatto agli addetti ai lavori, in quanto presenta le principali tecniche di misurazione dell’home bias così come evidenziato dalla prevalente letteratura sul tema. Nonostante tutto credo però possa essere utile a qualsiasi lettore comprendere le difficoltà che affrontano i ricercatori nella misurazione di alcuni fenomeni psico-economici che hanno delle ripercussioni pratiche nel commercio e sui mercati internazionali dei capitali. L’ultimo capitolo presenta alcune riflessioni da condividere con il lettore e delle sintetiche conclusioni anche per suggerire ulteriori ricerche da compiersi nel prossimo futuro. Il volume quindi nasce con l’ambizione di poter assolvere un duplice compito: da un lato, di poter diventare un breve manuale di finanza comportamentale adottabile nei percorsi di studi che trattano questa specifica materia; dall’altro, di rappresentare una lettura di efficace apprendimento e di efficiente autovalutazione per ogni singolo investitore. Il consiglio che mi sento quindi di suggerire al lettore è quello di rispondere in prima persona alle domande che vengono proposte nei vari esperimenti, di immedesimarsi, di mettersi in gioco nelle scelte che vengono proposte e di essere sinceri nell’espressione di ogni giudizio e valutazione al fine di potersi confrontare con i risultati ottenuti dalla letteratura, e poter assaporare meglio come il processo decisionale svolto dalla mente umana sia un punto di comunanza con qualsiasi essere umano (anche con il Presidente degli Stati Uniti).
2025
Italiano
Monografia o trattato scientifico
9788835173694
FRANCO ANGELI EDITORE
Lippi, A., Home bias, FRANCO ANGELI EDITORE, Monza (MI) 2025:<<Management. I textbook per l'università e la professione>>,2025 108 [https://hdl.handle.net/10807/320018]
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