La risorsa educativa del gioco libero per promuovere lo sviluppo dei bambini

In childhood, play, as is well known, represents the main activity of the child. Through it, they not only experience their own abilities and acquisitions, but also express their thoughts and stage their personal emotional experiences. When play is shared with others, it takes on a fundamental relational significance. By playing together, in fact, one tests the boundaries of their self, learns to recognize the needs of others, to interact with different personalities, and according to shared rules. This relational significance appears even more crucial in the post-pandemic era of Covid-19, given the period of social isolation experienced by everyone: even children, who were unable to exercise – in a stage of growth particularly sensitive to social stimuli, such as early childhood – the necessary 'relational gym' provided by interaction with their peers. In line with these considerations, the focus of reflection is intended to be on the theme of play and, in particular, free play. Because, if it is true that children probably need to get used to playing again, perhaps this requires those who are involved in their education to re-interpret and re-evaluate this formative practice as an essential pedagogical device for growth.

Nell’infanzia il gioco, come noto, rappresenta l’attività principale del bambino. Attraverso di essa egli non solo sperimenta le proprie capacità e acquisizioni, ma esprime i suoi pensieri e mette in scena i personali vissuti emotivi. Quando poi il gioco è condiviso con gli altri, esso assume una fondamentale valenza relazionale. Giocando insieme, infatti, si saggiano i confini del proprio sé, si apprende a riconoscere le esigenze altrui, a interagire con personalità differenti e secondo regole condivise. Tale valenza relazionale appare tanto più cruciale nell’epoca post-pandemica da Covid-19, dato il periodo di isolamento sociale subito da tutti: anche dai bambini, che non hanno potuto esercitare – in una stagione della crescita particolarmente sensibile agli stimoli sociali, qual è la prima infanzia – la necessaria ‘palestra relazionale’ data dall’incontro con i propri pari. In linea con tali considerazioni, si intende mettere al centro della riflessione il tema del gioco e, in particolare, del gioco libero. Poiché, se è vero che i bambini probabilmente hanno bisogno di ri-abituarsi a giocare, forse ciò richiede, a chi si occupa della loro educazione, di risignificare e rivalutare tale pratica formativa, quale dispositivo pedagogico indispensabile per la crescita.