Chi si accinga oggi alla ricostruzione del circolo dei cosiddetti letterati barberiniani, si dovrà trovare presto imbrigliato in una rete ben fitta, i cui fili sono i molti autori che animarono la vita letteraria dei tre decenni che prendono il via con il papato Aldobrandini, dal 1592, e terminano a ridosso dell’elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini nell’agosto del 1623. Tra i colleghi più esemplari di Maffeo, il cardinale Federico Borromeo è figura eccellente non solo per la sua rilevanza politica, negli equilibri della curia romana, ma perché, come Barberini, fu cultore e promotore di lettere e arti, fondatore della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana, ispiratore di un indirizzo chiamato borromaico, o addirittura federiciano, affine, se non diretto precedente, di quello appunto barberiniano. Dopo aver presentato le circa 60 missive del carteggio tra i due prelati, il saggio prova a mappare il circuito delle relazioni condivise, considerando i nomi di autori centrali dell'epoca quali Giovambattista Strozzi, Ridolfo Campeggi, Girolamo Preti, Famiano Strada, Girolamo Aleandro, Giovanni Ciampoli.
Ferro, R., Per uno studio sul circolo dei letterati barberiniani: Maffeo, Federico Borromeo e la rete dei loro contatti, in Russo, E. (ed.), Un papa poeta. Maffeo Barberini e la cultura di primo Seicento, Officina Libraria srl, Roma 2025: 21- 42 [https://hdl.handle.net/10807/319362]
Per uno studio sul circolo dei letterati barberiniani: Maffeo, Federico Borromeo e la rete dei loro contatti
Ferro, Roberta
Writing – Original Draft Preparation
2025
Abstract
Chi si accinga oggi alla ricostruzione del circolo dei cosiddetti letterati barberiniani, si dovrà trovare presto imbrigliato in una rete ben fitta, i cui fili sono i molti autori che animarono la vita letteraria dei tre decenni che prendono il via con il papato Aldobrandini, dal 1592, e terminano a ridosso dell’elezione al soglio pontificio di Maffeo Barberini nell’agosto del 1623. Tra i colleghi più esemplari di Maffeo, il cardinale Federico Borromeo è figura eccellente non solo per la sua rilevanza politica, negli equilibri della curia romana, ma perché, come Barberini, fu cultore e promotore di lettere e arti, fondatore della Biblioteca e della Pinacoteca Ambrosiana, ispiratore di un indirizzo chiamato borromaico, o addirittura federiciano, affine, se non diretto precedente, di quello appunto barberiniano. Dopo aver presentato le circa 60 missive del carteggio tra i due prelati, il saggio prova a mappare il circuito delle relazioni condivise, considerando i nomi di autori centrali dell'epoca quali Giovambattista Strozzi, Ridolfo Campeggi, Girolamo Preti, Famiano Strada, Girolamo Aleandro, Giovanni Ciampoli.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



