Produttività

This essay explores the central role that productivity has played in the cultural and strategic orientation of the Italian trade union Cisl since its foundation. It highlights the union’s innovative approach in the post-war Italian context, framing productivity not as a tool of exploitation but as a means to improve workers’ living conditions through active participation, workplace-level bargaining, and continuous education. The analysis traces how Cisl’s "productivist" perspective aimed to align economic efficiency with social justice, fostering a collaborative model of industrial relations. The essay also emphasizes the union’s foresight in anticipating key themes of modern corporate social responsibility. Ultimately, Cisl’s approach to productivity is presented as a broader cultural and political project—one that seeks to integrate technical advancement with human development, and to shape a more democratic, inclusive, and sustainable model of economic growth.

Il saggio analizza il ruolo centrale che la produttività ha assunto nella cultura sindacale della Cisl fin dalla sua fondazione, evidenziandone la portata innovativa rispetto al panorama italiano del dopoguerra. Viene ricostruito il percorso storico e teorico che ha portato la Cisl a proporre una visione della produttività non come strumento di sfruttamento, ma come leva per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori attraverso la partecipazione attiva, la contrattazione aziendale e la formazione. Viene sottolineata la capacità del sindacato di via Po di anticipare alcune delle attuali tematiche della responsabilità sociale d’impresa, proponendo un modello di relazioni industriali orientato alla cooperazione, alla giustizia sociale e allo sviluppo sostenibile. L’approccio produttivistico della Cisl si configura così come un progetto culturale e politico, teso a coniugare efficienza economica e democrazia del lavoro, con l’obiettivo di costruire una società più equa e partecipata.