Il concetto di falsa coscienza è cruciale per comprendere come le forme di oppressione si perpetuino nella società. La falsa coscienza offre una copertura per l'esclusione e l'oppressione, creando un'“anestesia storica” (Paulo Freire), che rende le persone insensibili alle ingiustizie storiche e presenti. Quando la falsa coscienza domina, le restrizioni agli ideali non vengono contestate, e chi osa farlo viene delegittimato o escluso. La falsa coscienza normalizza l'oppressione attraverso la stereotipizzazione, rendendo queste ingiustizie parte del tessuto sociale accettato. Il progresso morale è ostacolato non solo da errori epistemici, mancanza di empatia e falsa coscienza, ma anche da strutture sociali di dominio profondamente radicate (Kitcher). Questa oppressione istituzionalizzata o ideologica rende la falsa coscienza una necessità strutturale, in quanto le persone sono socialmente condizionate a vivere e percepire una realtà falsificata. Il percorso verso il progresso morale non consiste solo nel passaggio dall'ignoranza alla conoscenza, ma è caratterizzato da dinamiche conflittuali di cambiamento sociale. Questo implica che il progresso morale avviene attraverso scontri e contraddizioni all'interno delle strutture sociali, piuttosto che tramite una semplice acquisizione di verità. Nel contesto della letteratura marxista, György Lukács rappresenta un punto di riferimento essenziale sul tema della falsa coscienza. Nel suo lavoro Storia e coscienza di classe (1922), Lukács evidenzia come il tempo venga ridotto a una dimensione quantitativa e misurabile, perdendo la sua qualità fluida. Questo processo di cristallizzazione del tempo e dei fatti rappresenta il massimo feticcio teorico e pratico del pensiero borghese. Il concetto di "fattualità pietrificata" di Lukács trova un parallelo clinico nella diagnosi di Eugène Minkowski sulla schizofrenia, dove il soggetto perde il contatto con la durata e viene invaso dalla spazialità. Joseph Gabel, nel suo lavoro del 1962, collega la falsa coscienza a un pensiero schizofrenico, caratterizzato da una perdita di dialettica e una distorsione delirante della percezione dell’alterità. Gabel sostiene che il marxismo sia una teoria critica di un pensiero delirante, anticipando la psicopatologia del suo tempo. Per contrastare la falsa coscienza, è fondamentale adottare una prassi contro-egemonica che superi l'effetto anestetizzante della distorsione ideologica. Un esempio di questa prassi potrebbe essere il community organizing di Saul Alinsky, che pare una risposta pratica coerente con la diagnosi gabeliana. In particolare, questi sono alcuni punti di contatto che è possibile far emergere: 1. Critica della Stagnazione Sociale 2. Superamento dell'Anti-dialetticità 3. Riconoscimento e Azione contro l'Oppressione 4. Risveglio della Coscienza Critica

Gomarasca, P., Falsa coscienza e offensiva contro-egemonica. Svegliare il progresso morale, in F. Abbate, G. P. (ed.), Il progresso morale. Sfide, opportunità e prospettive future, INSCHIBBOLETH EDIZIONI, Roma 2025: 149- 172 [https://hdl.handle.net/10807/316536]

Falsa coscienza e offensiva contro-egemonica. Svegliare il progresso morale

Gomarasca, Paolo
2025

Abstract

Il concetto di falsa coscienza è cruciale per comprendere come le forme di oppressione si perpetuino nella società. La falsa coscienza offre una copertura per l'esclusione e l'oppressione, creando un'“anestesia storica” (Paulo Freire), che rende le persone insensibili alle ingiustizie storiche e presenti. Quando la falsa coscienza domina, le restrizioni agli ideali non vengono contestate, e chi osa farlo viene delegittimato o escluso. La falsa coscienza normalizza l'oppressione attraverso la stereotipizzazione, rendendo queste ingiustizie parte del tessuto sociale accettato. Il progresso morale è ostacolato non solo da errori epistemici, mancanza di empatia e falsa coscienza, ma anche da strutture sociali di dominio profondamente radicate (Kitcher). Questa oppressione istituzionalizzata o ideologica rende la falsa coscienza una necessità strutturale, in quanto le persone sono socialmente condizionate a vivere e percepire una realtà falsificata. Il percorso verso il progresso morale non consiste solo nel passaggio dall'ignoranza alla conoscenza, ma è caratterizzato da dinamiche conflittuali di cambiamento sociale. Questo implica che il progresso morale avviene attraverso scontri e contraddizioni all'interno delle strutture sociali, piuttosto che tramite una semplice acquisizione di verità. Nel contesto della letteratura marxista, György Lukács rappresenta un punto di riferimento essenziale sul tema della falsa coscienza. Nel suo lavoro Storia e coscienza di classe (1922), Lukács evidenzia come il tempo venga ridotto a una dimensione quantitativa e misurabile, perdendo la sua qualità fluida. Questo processo di cristallizzazione del tempo e dei fatti rappresenta il massimo feticcio teorico e pratico del pensiero borghese. Il concetto di "fattualità pietrificata" di Lukács trova un parallelo clinico nella diagnosi di Eugène Minkowski sulla schizofrenia, dove il soggetto perde il contatto con la durata e viene invaso dalla spazialità. Joseph Gabel, nel suo lavoro del 1962, collega la falsa coscienza a un pensiero schizofrenico, caratterizzato da una perdita di dialettica e una distorsione delirante della percezione dell’alterità. Gabel sostiene che il marxismo sia una teoria critica di un pensiero delirante, anticipando la psicopatologia del suo tempo. Per contrastare la falsa coscienza, è fondamentale adottare una prassi contro-egemonica che superi l'effetto anestetizzante della distorsione ideologica. Un esempio di questa prassi potrebbe essere il community organizing di Saul Alinsky, che pare una risposta pratica coerente con la diagnosi gabeliana. In particolare, questi sono alcuni punti di contatto che è possibile far emergere: 1. Critica della Stagnazione Sociale 2. Superamento dell'Anti-dialetticità 3. Riconoscimento e Azione contro l'Oppressione 4. Risveglio della Coscienza Critica
2025
Italiano
Il progresso morale. Sfide, opportunità e prospettive future
978-88-5529-590-1
INSCHIBBOLETH EDIZIONI
Gomarasca, P., Falsa coscienza e offensiva contro-egemonica. Svegliare il progresso morale, in F. Abbate, G. P. (ed.), Il progresso morale. Sfide, opportunità e prospettive future, INSCHIBBOLETH EDIZIONI, Roma 2025: 149- 172 [https://hdl.handle.net/10807/316536]
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