Prendendo le mosse dalla visione di U. Beck (2001, 2008), per il quale il rischio nella nostra epoca è endemico, globale e multidimensionale, nel mio contributo ho provato a interpretare quanto sta succedendo nella società contemporanea alla luce del paradigma coevolutivo che, come sappiamo, mette in evidenza le relazioni esistenti tra i diversi sistemi (sociale, biofisico, biotico, ecc.), il modo in cui questi sono interconnessi e interdipendenti, e come i cambiamenti in un sistema possono generare ricadute sugli altri sistemi, in parte imprevedibili e imponderabili. A fronte di tale incertezza ho cercato anche di capire se possa comunque avere senso per le istituzioni e diversi soggetti socio-economici investire in attività di previsione e prevenzione volte a ridurre i rischi cui siamo esposti; da questo punto di vista, l’approccio coevolutivo, pur riconoscendo l’incertezza che caratterizza la nostra epoca, col suo sguardo sistemico può forse contribuire a ridurre la vulnerabilità delle società. Il lavoro è strutturato nel seguente modo. Dopo avere brevemente fornito, nel primo paragrafo, alcune nozioni di base sul paradigma coevolutivo, nel secondo paragrafo mi soffermo su quali siano le precondizioni che oggigiorno rendono ‘rischiose’ le condizioni di vita dell’umanità, evidenziando come, a partire dalla fine degli anni ‘70, la nozione di rischio si sia ampliata a seguito della sopraggiunta consapevolezza che le sue cause non affondano le radici solo nel sistema naturale, ma anche in quello sociale. Nel terzo paragrafo approfondisco il concetto di ‘società globale del rischio’, così come proposta da U. Beck, ma anche come fatta propria più di recente da importanti istituzioni internazionali quale il World Economic Forum. Il quarto paragrafo affronta il tema di come la natura multidimensionale, globale e interconnessa dei maggiori rischi odierni sollevi il difficile problema dell’incertezza derivante dall’imprevedibilità delle scelte compiute e delle decisioni assunte dal genere umano. Il paragrafo quinto mostra come sia proprio di fronte a tale indeterminatezza che l’approccio coevolutivo rivela tutta la sua utilità, proponendo uno sguardo sistemico, attento alle diverse interrelazioni possibili e, seppur non in maniera infallibile, in grado di supportare l’attuazione di azioni istituzionali precauzionali in linea con ciò che si conosce e ciò che può essere maggiormente investigato.

Beretta, I., Il rischio: i processi di coevoluzione, in Mela, M. A., Mugnano, M. S. (ed.), Il rischio ambientale. Prevenzione, comunicazione, gestione dell'emergenza, Carocci Editore, ROMA -- ITA 2025: 43- 63 [https://hdl.handle.net/10807/316091]

Il rischio: i processi di coevoluzione

Beretta, Ilaria
2025

Abstract

Prendendo le mosse dalla visione di U. Beck (2001, 2008), per il quale il rischio nella nostra epoca è endemico, globale e multidimensionale, nel mio contributo ho provato a interpretare quanto sta succedendo nella società contemporanea alla luce del paradigma coevolutivo che, come sappiamo, mette in evidenza le relazioni esistenti tra i diversi sistemi (sociale, biofisico, biotico, ecc.), il modo in cui questi sono interconnessi e interdipendenti, e come i cambiamenti in un sistema possono generare ricadute sugli altri sistemi, in parte imprevedibili e imponderabili. A fronte di tale incertezza ho cercato anche di capire se possa comunque avere senso per le istituzioni e diversi soggetti socio-economici investire in attività di previsione e prevenzione volte a ridurre i rischi cui siamo esposti; da questo punto di vista, l’approccio coevolutivo, pur riconoscendo l’incertezza che caratterizza la nostra epoca, col suo sguardo sistemico può forse contribuire a ridurre la vulnerabilità delle società. Il lavoro è strutturato nel seguente modo. Dopo avere brevemente fornito, nel primo paragrafo, alcune nozioni di base sul paradigma coevolutivo, nel secondo paragrafo mi soffermo su quali siano le precondizioni che oggigiorno rendono ‘rischiose’ le condizioni di vita dell’umanità, evidenziando come, a partire dalla fine degli anni ‘70, la nozione di rischio si sia ampliata a seguito della sopraggiunta consapevolezza che le sue cause non affondano le radici solo nel sistema naturale, ma anche in quello sociale. Nel terzo paragrafo approfondisco il concetto di ‘società globale del rischio’, così come proposta da U. Beck, ma anche come fatta propria più di recente da importanti istituzioni internazionali quale il World Economic Forum. Il quarto paragrafo affronta il tema di come la natura multidimensionale, globale e interconnessa dei maggiori rischi odierni sollevi il difficile problema dell’incertezza derivante dall’imprevedibilità delle scelte compiute e delle decisioni assunte dal genere umano. Il paragrafo quinto mostra come sia proprio di fronte a tale indeterminatezza che l’approccio coevolutivo rivela tutta la sua utilità, proponendo uno sguardo sistemico, attento alle diverse interrelazioni possibili e, seppur non in maniera infallibile, in grado di supportare l’attuazione di azioni istituzionali precauzionali in linea con ciò che si conosce e ciò che può essere maggiormente investigato.
2025
Italiano
Il rischio ambientale. Prevenzione, comunicazione, gestione dell'emergenza
9788829028191
Carocci Editore
Beretta, I., Il rischio: i processi di coevoluzione, in Mela, M. A., Mugnano, M. S. (ed.), Il rischio ambientale. Prevenzione, comunicazione, gestione dell'emergenza, Carocci Editore, ROMA -- ITA 2025: 43- 63 [https://hdl.handle.net/10807/316091]
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