I meccanismi di partecipazione sociale e politica delle nuove generazioni sono indicati come in crisi da tempo. Molti studi, comprese le ricerche pubblicate nelle precedenti edizioni del Rapporto Giovani [Bonanomi e Rosina 2023], documentano come le nuove generazioni si sentano sempre meno rappresentate dai partiti politici tradizionali. Questo distacco, tuttavia, non equivale a un disinteresse verso la politica, ma piuttosto a un rifiuto di modelli percepiti come obsoleti e incapaci di rispondere ai bisogni concreti. Minor peso elettorale, crescente mobilità verso l’estero, fragilità formative e una visione negativa della politica – spesso considerata come poco incisiva nel migliorare la realtà – sono fattori che scoraggiano i giovani italiani a dare spinta e direzione ai processi di cambiamento. Anche i giovani più consapevoli della necessità di contribuire al bene comune faticano a esprimere in pieno le proprie potenzialità all’interno delle modalità tradizionali di partecipazione. Tuttavia, non mancano segnali positivi. L’offerta potenziale di partecipazione non è inferiore rispetto alle generazioni precedenti e, anzi, crescono la consapevolezza rispetto alle sfide del proprio tempo e il desiderio di fare la differenza. È essenziale offrire a tutti i giovani ambienti stimolanti, esempi positivi e possibilità di agire concretamente. La loro partecipazione non è solo una questione di giustizia intergenerazionale, ma anche una necessità per garantire un futuro sostenibile per la democrazia. Il valore stesso della democrazia non può essere dato per scontato e può mutare. Il confronto che serve non è solo quello possibile all’interno degli spazi di partecipazione: è importante anche quello su 86 cosa si intenda per partecipazione e quali modalità consentano di viverla e praticarla in coerenza con le sensibilità e le aspettative delle nuove generazioni. È, però, più facile dire che i giovani sono indifferenti e disinteressati che chiedersi quale idea di politica abbiano, quali temi e quali modalità di partecipazione li ingaggino e li rendano partecipativi (lo stesso vale in ambito sociale e lavorativo). In questo capitolo, secondo l’approccio che caratterizza fin dall’inizio l’Osservatorio Giovani, si parte dai giovani stessi, dai loro interessi, orientamenti di valore e comportamenti. I dati sono stati raccolti, tramite strumenti quantitativi e qualitativi, in occasione delle elezioni europee tenute a giugno 2024. Il capitolo è strutturato nel seguente modo. Nel paragrafo 2 vengono presentati gli obiettivi e gli aspetti metodologici della survey internazionale. In quello successivo (par. 3) sono riportati e descritti i risultati in ottica comparativa con gli altri paesi europei inclusi nella ricerca. Il paragrafo 4 approfondisce, con strumenti qualitativi, il tema del rapporto tra giovani e democrazia. Il capitolo si chiude con alcune considerazioni finali a partire dai principali risultati ottenuti (par. 5).

Bonanomi, A., Introini, F., Pasqualini, C., Rosina, A., Democrazia e partecipazione, in Istituto Giuseppe Toniol, I. G. T. (ed.), La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2025, Mulino, Bologna 2025: 2025 85- 108 [https://hdl.handle.net/10807/315536]

Democrazia e partecipazione

Bonanomi, Andrea;Introini, Fabio;Pasqualini, Cristina;Rosina, Alessandro
2025

Abstract

I meccanismi di partecipazione sociale e politica delle nuove generazioni sono indicati come in crisi da tempo. Molti studi, comprese le ricerche pubblicate nelle precedenti edizioni del Rapporto Giovani [Bonanomi e Rosina 2023], documentano come le nuove generazioni si sentano sempre meno rappresentate dai partiti politici tradizionali. Questo distacco, tuttavia, non equivale a un disinteresse verso la politica, ma piuttosto a un rifiuto di modelli percepiti come obsoleti e incapaci di rispondere ai bisogni concreti. Minor peso elettorale, crescente mobilità verso l’estero, fragilità formative e una visione negativa della politica – spesso considerata come poco incisiva nel migliorare la realtà – sono fattori che scoraggiano i giovani italiani a dare spinta e direzione ai processi di cambiamento. Anche i giovani più consapevoli della necessità di contribuire al bene comune faticano a esprimere in pieno le proprie potenzialità all’interno delle modalità tradizionali di partecipazione. Tuttavia, non mancano segnali positivi. L’offerta potenziale di partecipazione non è inferiore rispetto alle generazioni precedenti e, anzi, crescono la consapevolezza rispetto alle sfide del proprio tempo e il desiderio di fare la differenza. È essenziale offrire a tutti i giovani ambienti stimolanti, esempi positivi e possibilità di agire concretamente. La loro partecipazione non è solo una questione di giustizia intergenerazionale, ma anche una necessità per garantire un futuro sostenibile per la democrazia. Il valore stesso della democrazia non può essere dato per scontato e può mutare. Il confronto che serve non è solo quello possibile all’interno degli spazi di partecipazione: è importante anche quello su 86 cosa si intenda per partecipazione e quali modalità consentano di viverla e praticarla in coerenza con le sensibilità e le aspettative delle nuove generazioni. È, però, più facile dire che i giovani sono indifferenti e disinteressati che chiedersi quale idea di politica abbiano, quali temi e quali modalità di partecipazione li ingaggino e li rendano partecipativi (lo stesso vale in ambito sociale e lavorativo). In questo capitolo, secondo l’approccio che caratterizza fin dall’inizio l’Osservatorio Giovani, si parte dai giovani stessi, dai loro interessi, orientamenti di valore e comportamenti. I dati sono stati raccolti, tramite strumenti quantitativi e qualitativi, in occasione delle elezioni europee tenute a giugno 2024. Il capitolo è strutturato nel seguente modo. Nel paragrafo 2 vengono presentati gli obiettivi e gli aspetti metodologici della survey internazionale. In quello successivo (par. 3) sono riportati e descritti i risultati in ottica comparativa con gli altri paesi europei inclusi nella ricerca. Il paragrafo 4 approfondisce, con strumenti qualitativi, il tema del rapporto tra giovani e democrazia. Il capitolo si chiude con alcune considerazioni finali a partire dai principali risultati ottenuti (par. 5).
2025
Italiano
La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2025
978-88-15-39192-6
Mulino
2025
Bonanomi, A., Introini, F., Pasqualini, C., Rosina, A., Democrazia e partecipazione, in Istituto Giuseppe Toniol, I. G. T. (ed.), La condizione giovanile in Italia. Rapporto Giovani 2025, Mulino, Bologna 2025: 2025 85- 108 [https://hdl.handle.net/10807/315536]
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