Sono ormai note, da diversi anni, le riflessioni esistenti sui temi ambientalisti, in particolar modo quelli della giustizia e della crisi climatica. Son altrettanto note le associazioni e realtà, soprattutto di giovani menti, che se ne fanno, nazionalmente e non, portavoce: quello che ha destato maggior scalpore, fra i vari movimenti ambientalisti, è senz’altro quello dei Fridays for Future, un movimento internazionale di protesta composto da persone che organizzano e partecipano a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Il movimento è noto anche come “sciopero scolastico per il clima” (in inglese Youth for Climate). Il coinvolgimento attivo delle persone nelle cause ambientali è evidentemente stimolato e facilitato dai canali web e social, luoghi di aggregazione sociale intorno a certe tematiche, per definizione collettori di migliaia e migliaia di dati su ciò che le persone pensano. In questo lavoro si è scelto di puntare proprio sui media digitali e affondare lo sguardo su meccanismi innovativi di data analysis quali il social listening: si intende qui l’insieme innovativo di pratiche di ascolto del parlato online delle audience. Il caso del movimento Fridays for Future è emblematico e portavoce di moltissime realtà ambientaliste, quali Ultima Generazione, Extinction Rebellion e svariati altri. Si proverà qui a ricostruire il fil rouge delle pratiche di partecipazione attiva fra i vari movimenti ambientalisti sul territorio italiano, considerando l’esempio di Fridays for Future come una guida del settore2 e focalizzandosi sul parlato delle persone in rete su questo tema.
Carbone, F., Crisi climatica: pratiche di ingaggio intergenerazionale in rete, in Cesaro, L., Previtali, G. (ed.), Immagini della fine. Visualizzare, testimoniare, ri-mediare la crisi ambientale, Meltemi Press srl, Milano 2025: 195- 212 [https://hdl.handle.net/10807/313352]
Crisi climatica: pratiche di ingaggio intergenerazionale in rete
Carbone, Federica
2025
Abstract
Sono ormai note, da diversi anni, le riflessioni esistenti sui temi ambientalisti, in particolar modo quelli della giustizia e della crisi climatica. Son altrettanto note le associazioni e realtà, soprattutto di giovani menti, che se ne fanno, nazionalmente e non, portavoce: quello che ha destato maggior scalpore, fra i vari movimenti ambientalisti, è senz’altro quello dei Fridays for Future, un movimento internazionale di protesta composto da persone che organizzano e partecipano a manifestazioni in cui chiedono e rivendicano azioni atte a prevenire il riscaldamento globale e il cambiamento climatico. Il movimento è noto anche come “sciopero scolastico per il clima” (in inglese Youth for Climate). Il coinvolgimento attivo delle persone nelle cause ambientali è evidentemente stimolato e facilitato dai canali web e social, luoghi di aggregazione sociale intorno a certe tematiche, per definizione collettori di migliaia e migliaia di dati su ciò che le persone pensano. In questo lavoro si è scelto di puntare proprio sui media digitali e affondare lo sguardo su meccanismi innovativi di data analysis quali il social listening: si intende qui l’insieme innovativo di pratiche di ascolto del parlato online delle audience. Il caso del movimento Fridays for Future è emblematico e portavoce di moltissime realtà ambientaliste, quali Ultima Generazione, Extinction Rebellion e svariati altri. Si proverà qui a ricostruire il fil rouge delle pratiche di partecipazione attiva fra i vari movimenti ambientalisti sul territorio italiano, considerando l’esempio di Fridays for Future come una guida del settore2 e focalizzandosi sul parlato delle persone in rete su questo tema.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.