Nella prima metà del 2020, l’aggiornamento sulla pandemia offerto da telegiornali, quotidiani e social media ha rappresentato una pratica condivisa, con la quale anche la scrittura letteraria si è ampiamente misurata. Il divario tra i notiziari offerti dai mezzi di comunicazione e il vissuto del confinamento ha spinto molti scrittori a elaborare una prima risposta all’emergenza, che in molti casi ha dato vita a racconti diversi e paralleli rispetto a quello mediatico. Dopo una breve disamina di alcuni testi narrativi scritti nella primavera 2020 e del loro stretto rapporto con i mezzi di informazione, si è preso in esame il caso di Come il mare in un bicchiere di Chiara Gamberale (Feltrinelli, 2020). L’autrice non ha inteso stendere un semplice diario dei giorni del lockdown, quanto riflettere su «un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva» in vista del ritorno alla normalità. Il saggio si sofferma in particolare sull’alternanza tra testimonianza privata e citazioni tratte dai notiziari e dai giornali, sull’origine e il criterio di scelta delle fonti citate e sulla loro funzione strutturale all’interno del «quaderno» di quarantena.
Ponti, P., 'Come il mare in un bicchiere' di Chiara Gamberale e la narrazione del primo confinamento, in Silvia Acocella, C. M. P. M. P. (ed.), Fatti e finzioni. Atti del XXIII Convegno Internazionale della MOD, Napoli, 15-17 giugno 2022, ETS, Pisa 2024: 671- 677 [https://hdl.handle.net/10807/313059]
'Come il mare in un bicchiere' di Chiara Gamberale e la narrazione del primo confinamento
Ponti, Paola
2024
Abstract
Nella prima metà del 2020, l’aggiornamento sulla pandemia offerto da telegiornali, quotidiani e social media ha rappresentato una pratica condivisa, con la quale anche la scrittura letteraria si è ampiamente misurata. Il divario tra i notiziari offerti dai mezzi di comunicazione e il vissuto del confinamento ha spinto molti scrittori a elaborare una prima risposta all’emergenza, che in molti casi ha dato vita a racconti diversi e paralleli rispetto a quello mediatico. Dopo una breve disamina di alcuni testi narrativi scritti nella primavera 2020 e del loro stretto rapporto con i mezzi di informazione, si è preso in esame il caso di Come il mare in un bicchiere di Chiara Gamberale (Feltrinelli, 2020). L’autrice non ha inteso stendere un semplice diario dei giorni del lockdown, quanto riflettere su «un protocollo di autodifesa psicologica ed emotiva» in vista del ritorno alla normalità. Il saggio si sofferma in particolare sull’alternanza tra testimonianza privata e citazioni tratte dai notiziari e dai giornali, sull’origine e il criterio di scelta delle fonti citate e sulla loro funzione strutturale all’interno del «quaderno» di quarantena.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



