The aim of the thesis is to examine the recent history of the environmental criminal law in Italy, starting from articles 9 and 41 of the Constitution (Chapter I), and dealing both with the legislation before and after the 2015 reform (L. n. 68/2015), which introduced Title VI bis of the Criminal Code, and with the possible impact of the new European Directive n. 2024/1203 on it (Chapter II). The reflection on the inadequacy of the environmental criminal protection provided by the system so far constitutes a starting point for a general rethinking of the same, centred on the quality of the sanction. In the groove traced by the perspective of the pyramid model, the study proposes the development of a multifaceted model of general reintegrative prevention, based on dialogic-participatory tools, corporate compliance, extending the scope of the injunctive procedure, as well as, for the hypothesis of environmental pollution, on non-punishment conditional on environmental remediation, and places, at the top of the pyramid, the use of the prescriptive sanction as the main penalty (Chapter III).

Il lavoro si propone di ripercorre in modo analitico e approfondito la storia recente del diritto penale dell'ambiente in Italia, partendo dagli articoli 9 e 41 della Costituzione (Capitolo I) e soffermandosi tanto sulla normativa precedente e successiva alla riforma del 2015 (l. n. 68/2015), introduttiva del Titolo VI bis del codice penale, quanto sul possibile impatto che su di essa potrà avere la nuova direttiva europea n. 2024/1203 (Capitolo II). La riflessione sull'inadeguatezza della tutela penale ambientale apprestata finora dall'ordinamento costituisce, a sua volta, un punto di partenza per un ripensamento generale della stessa incentrato sulla qualità della sanzione. Nel solco tracciato dalla prospettiva del modello piramidale, in chiave de iure condendo, lo studio propone, pertanto, lo sviluppo di un poliedrico modello di prevenzione generale reintegratrice basato su strumenti dialogici-partecipativi, compliance aziendale, estensione dell'ambito applicativo della procedura ingiunzionale ex art. 318 bis ss. del Codice dell'ambiente, nonché, per l'ipotesi di inquinamento ambientale, sulla non punibilità condizionata al suo risanamento e colloca, al vertice della piramide, l'utilizzo della sanzione prescrittiva come pena principale (Capitolo III).

Tortoroglio, Alberto, TUTELA DELL'AMBIENTE ED ESIGENZE DI PREVENZIONE: LA SFIDA DEL PYRAMIDAL ENFORCEMENT, Eusebi, Luciano, Università Cattolica del Sacro Cuore MILANO:Ciclo XXXVII [https://hdl.handle.net/10807/312646]

TUTELA DELL'AMBIENTE ED ESIGENZE DI PREVENZIONE: LA SFIDA DEL PYRAMIDAL ENFORCEMENT

Tortoroglio, Alberto
2025

Abstract

The aim of the thesis is to examine the recent history of the environmental criminal law in Italy, starting from articles 9 and 41 of the Constitution (Chapter I), and dealing both with the legislation before and after the 2015 reform (L. n. 68/2015), which introduced Title VI bis of the Criminal Code, and with the possible impact of the new European Directive n. 2024/1203 on it (Chapter II). The reflection on the inadequacy of the environmental criminal protection provided by the system so far constitutes a starting point for a general rethinking of the same, centred on the quality of the sanction. In the groove traced by the perspective of the pyramid model, the study proposes the development of a multifaceted model of general reintegrative prevention, based on dialogic-participatory tools, corporate compliance, extending the scope of the injunctive procedure, as well as, for the hypothesis of environmental pollution, on non-punishment conditional on environmental remediation, and places, at the top of the pyramid, the use of the prescriptive sanction as the main penalty (Chapter III).
19-mag-2025
XXXVII
CORSO DI DOTTORATO IN PERSONA E ORDINAMENTI GIURIDICI
Il lavoro si propone di ripercorre in modo analitico e approfondito la storia recente del diritto penale dell'ambiente in Italia, partendo dagli articoli 9 e 41 della Costituzione (Capitolo I) e soffermandosi tanto sulla normativa precedente e successiva alla riforma del 2015 (l. n. 68/2015), introduttiva del Titolo VI bis del codice penale, quanto sul possibile impatto che su di essa potrà avere la nuova direttiva europea n. 2024/1203 (Capitolo II). La riflessione sull'inadeguatezza della tutela penale ambientale apprestata finora dall'ordinamento costituisce, a sua volta, un punto di partenza per un ripensamento generale della stessa incentrato sulla qualità della sanzione. Nel solco tracciato dalla prospettiva del modello piramidale, in chiave de iure condendo, lo studio propone, pertanto, lo sviluppo di un poliedrico modello di prevenzione generale reintegratrice basato su strumenti dialogici-partecipativi, compliance aziendale, estensione dell'ambito applicativo della procedura ingiunzionale ex art. 318 bis ss. del Codice dell'ambiente, nonché, per l'ipotesi di inquinamento ambientale, sulla non punibilità condizionata al suo risanamento e colloca, al vertice della piramide, l'utilizzo della sanzione prescrittiva come pena principale (Capitolo III).
Eusebi, Luciano
Nicolussi, Andrea
Tortoroglio, Alberto, TUTELA DELL'AMBIENTE ED ESIGENZE DI PREVENZIONE: LA SFIDA DEL PYRAMIDAL ENFORCEMENT, Eusebi, Luciano, Università Cattolica del Sacro Cuore MILANO:Ciclo XXXVII [https://hdl.handle.net/10807/312646]
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