Questo capitolo propone un originale esercizio epistemologico, nato dall’interazione tra teoria dell’evoluzione e ricerca sulla conoscenza. Attraverso un esperimento didattico – l’“esperimento dei sette pesci” – l’autore indaga come gli osservatori costruiscano ipotesi evolutive e, nel farlo, svela gli schemi conoscitivi impliciti che guidano la percezione, l’interpretazione e l’organizzazione della realtà. Il testo mette in luce la resilienza di tali schemi, mostrando come spesso essi derivino da apprendimenti culturali e storici più che da dati oggettivi, e come orientino profondamente l’attività conoscitiva. In un dialogo costante con l’epistemologia genetica di Piaget, l’ecologia della mente di Bateson e l’approccio sistemico, il capitolo esplora i diversi livelli di apprendimento e propone una visione della conoscenza come processo complesso, situato, storico e relazionale. Il pluralismo evolutivo, inteso come capacità di muoversi tra rappresentazioni e discipline diverse, emerge come competenza chiave per affrontare la complessità del reale. L’esperimento didattico si configura così come uno strumento di consapevolezza e formazione epistemologica, capace di sollecitare una riflessione profonda sul nostro modo di conoscere.
Serrelli, E., Esercizi di conoscenza e altre connessioni tra teoria dell'evoluzione e ricerca epistemologica, in Faravelli, E., Cianci, E., Serrelli, E., Suman, D., Cavalli Sforza, L., Eldredge, N., Olson, S., Oyama, S., Skoyles, J., Tattersall, I., L'evoluzionismo dopo il secolo del gene. Atti degli incontri internazionali del laboratorio di filosofia della biologia del GRICO (2002-2004), Mimesis, ITA 2006: 129-150 [https://hdl.handle.net/10807/312404]
Esercizi di conoscenza e altre connessioni tra teoria dell'evoluzione e ricerca epistemologica
Serrelli, Emanuele
2006
Abstract
Questo capitolo propone un originale esercizio epistemologico, nato dall’interazione tra teoria dell’evoluzione e ricerca sulla conoscenza. Attraverso un esperimento didattico – l’“esperimento dei sette pesci” – l’autore indaga come gli osservatori costruiscano ipotesi evolutive e, nel farlo, svela gli schemi conoscitivi impliciti che guidano la percezione, l’interpretazione e l’organizzazione della realtà. Il testo mette in luce la resilienza di tali schemi, mostrando come spesso essi derivino da apprendimenti culturali e storici più che da dati oggettivi, e come orientino profondamente l’attività conoscitiva. In un dialogo costante con l’epistemologia genetica di Piaget, l’ecologia della mente di Bateson e l’approccio sistemico, il capitolo esplora i diversi livelli di apprendimento e propone una visione della conoscenza come processo complesso, situato, storico e relazionale. Il pluralismo evolutivo, inteso come capacità di muoversi tra rappresentazioni e discipline diverse, emerge come competenza chiave per affrontare la complessità del reale. L’esperimento didattico si configura così come uno strumento di consapevolezza e formazione epistemologica, capace di sollecitare una riflessione profonda sul nostro modo di conoscere.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.



