In questo saggio verrà presentata un’esperienza di accompagnamento scolastico di alunni stranieri di scuola secondaria di primo grado basato su di un modello specifico, l’approccio “Italstudio” che è stato adottato nell’ambito di due progetti paralleli: “Ci sono anch’io!” presso l’IC Castenedolo (BS) negli a.s. 2010/2011, 2011/2012 e 2012/20131 e “Ce l’ho fatta!” presso IC Calcinato (BS) negli a.s. 2011/2012 e 2012/20132, che hanno impegnato considerevolmente molti operatori ed utenti verso l’obiettivo di migliorare il successo scolastico degli studenti stranieri. I problemi che gli alunni stranieri affrontano nell’inserimento nella scuola italiana variano, come è noto, in funzione della storia personale, della cultura di appartenenza, della lingua di origine, del percorso scolastico pregresso. Il modo in cui il contesto scolastico di accoglienza organizza l’inserimento dell’alunno straniero e l’integrazione nelle attività di classe e di istituto può condizionare, positivamente o negativamente, l’esito finale. Nelle scuole italiane solitamente si facilita l’inserimento di studenti non italofoni di recente ingresso nel nostro Paese con interventi di prima alfabetizzazione che puntano a garantire loro una conoscenza immediata dell’italiano, la cosiddetta “lingua per la conversazione”,che permette il soddisfacimento dei bisogni primari3. Tali attività vengo definite di “prima accoglienza”4. Da quel momento in poi il percorso di integrazione scolastica dovrebbe prevedere un intervento linguistico specifico che permetta all’alunno di inserirsi gradualmente nel programma curricolare: dapprima “semplificato” in funzione del livello linguistico di partenza, in seguito “facilitato”; infine, raggiunta l’autonomia di comprensione, l’alunno dovrebbe possedere tutti gli strumenti linguistici per partecipare all’attività didattica ed ottenere risultati pari a quelli degli alunni autoctoni. Tale percorso è definito Italstudio e si focalizza sul lessico specifico di ogni disciplina, sugli aspetti culturali degli argomenti da studiare, sulle tecniche di studio.
Cima, D., De Toni, S., Barbara Ferrari, E., Rizzardi, M., “Ce l’ho fatta!”: gli esiti di un progetto di integrazione scolastica degli stranieri in un contesto ad alta concentrazione, in Colombo, M. (ed.), Immigrazione e contesti locali. Annuario CIRMiB 2013, Vita e Pensiero, Milano, Milano 2013: 2013 151- 172 [https://hdl.handle.net/10807/311582]
“Ce l’ho fatta!”: gli esiti di un progetto di integrazione scolastica degli stranieri in un contesto ad alta concentrazione
Cima, Daniela
;
2013
Abstract
In questo saggio verrà presentata un’esperienza di accompagnamento scolastico di alunni stranieri di scuola secondaria di primo grado basato su di un modello specifico, l’approccio “Italstudio” che è stato adottato nell’ambito di due progetti paralleli: “Ci sono anch’io!” presso l’IC Castenedolo (BS) negli a.s. 2010/2011, 2011/2012 e 2012/20131 e “Ce l’ho fatta!” presso IC Calcinato (BS) negli a.s. 2011/2012 e 2012/20132, che hanno impegnato considerevolmente molti operatori ed utenti verso l’obiettivo di migliorare il successo scolastico degli studenti stranieri. I problemi che gli alunni stranieri affrontano nell’inserimento nella scuola italiana variano, come è noto, in funzione della storia personale, della cultura di appartenenza, della lingua di origine, del percorso scolastico pregresso. Il modo in cui il contesto scolastico di accoglienza organizza l’inserimento dell’alunno straniero e l’integrazione nelle attività di classe e di istituto può condizionare, positivamente o negativamente, l’esito finale. Nelle scuole italiane solitamente si facilita l’inserimento di studenti non italofoni di recente ingresso nel nostro Paese con interventi di prima alfabetizzazione che puntano a garantire loro una conoscenza immediata dell’italiano, la cosiddetta “lingua per la conversazione”,che permette il soddisfacimento dei bisogni primari3. Tali attività vengo definite di “prima accoglienza”4. Da quel momento in poi il percorso di integrazione scolastica dovrebbe prevedere un intervento linguistico specifico che permetta all’alunno di inserirsi gradualmente nel programma curricolare: dapprima “semplificato” in funzione del livello linguistico di partenza, in seguito “facilitato”; infine, raggiunta l’autonomia di comprensione, l’alunno dovrebbe possedere tutti gli strumenti linguistici per partecipare all’attività didattica ed ottenere risultati pari a quelli degli alunni autoctoni. Tale percorso è definito Italstudio e si focalizza sul lessico specifico di ogni disciplina, sugli aspetti culturali degli argomenti da studiare, sulle tecniche di studio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.