La società attuale si caratterizza per la crescente consapevolezza delle questioni ambientali e in particolare del cambiamento climatico e delle ripercussioni anche sociali. Ciò richiama alla responsabilità di ciascuno per contribuire ad un futuro sostenibile: politiche ambientali, imprese e processi formativi, imperniati sul rispetto e sulla cura dei beni comuni, possono sinergicamente dar vita ad una governance rinnovata e generativa (Vischi, 2019). Il sapere pedagogico, connotato dal forte ruolo sociale (Dato, 2019), è sollecitato a considerare il cambiamento climatico e i suoi risvolti sempre più evidenti (Francesco, 2023). Sul piano ambientale, assistiamo al crescente stress degli ecosistemi, un incremento delle ondate di calore e siccità e l’imprevedibilità delle manifestazioni meteorologiche, mentre, dal punto di vista sociale, si evidenzia un aumento delle povertà, delle violenze e delle guerre. I documenti preparatori in vista della COP28 (Commissione Europea, 2023) richiamano all’importanza di avviare un dialogo inclusivo che permetta di promuovere un approccio partecipativo (Bornatici, 2021) nel segno di una transizione ecologica (Malavasi, 2022). Tutto è intrinsecamente correlato: la pedagogia in questa prospettiva è chiamata a delineare modelli e processi formativi per fronteggiare le iniquità, nel segno di una cittadinanza che ‘ha a cuore’ l’altro e l’ambiente.
Salvi, C., Formazione e sostenibilità per avere cura dell’ambiente, in Bornatici S., C. G. (ed.), Progettare la sostenibilità. Educazione, Cura, Partecipazione, Pensa Multimedia Editore S.r.l., Lecce 2024: 2024 59- 66 [https://hdl.handle.net/10807/310968]
Formazione e sostenibilità per avere cura dell’ambiente
Salvi, Claudia
2024
Abstract
La società attuale si caratterizza per la crescente consapevolezza delle questioni ambientali e in particolare del cambiamento climatico e delle ripercussioni anche sociali. Ciò richiama alla responsabilità di ciascuno per contribuire ad un futuro sostenibile: politiche ambientali, imprese e processi formativi, imperniati sul rispetto e sulla cura dei beni comuni, possono sinergicamente dar vita ad una governance rinnovata e generativa (Vischi, 2019). Il sapere pedagogico, connotato dal forte ruolo sociale (Dato, 2019), è sollecitato a considerare il cambiamento climatico e i suoi risvolti sempre più evidenti (Francesco, 2023). Sul piano ambientale, assistiamo al crescente stress degli ecosistemi, un incremento delle ondate di calore e siccità e l’imprevedibilità delle manifestazioni meteorologiche, mentre, dal punto di vista sociale, si evidenzia un aumento delle povertà, delle violenze e delle guerre. I documenti preparatori in vista della COP28 (Commissione Europea, 2023) richiamano all’importanza di avviare un dialogo inclusivo che permetta di promuovere un approccio partecipativo (Bornatici, 2021) nel segno di una transizione ecologica (Malavasi, 2022). Tutto è intrinsecamente correlato: la pedagogia in questa prospettiva è chiamata a delineare modelli e processi formativi per fronteggiare le iniquità, nel segno di una cittadinanza che ‘ha a cuore’ l’altro e l’ambiente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.