Per accostarci al tema della cura del fragile intendiamo far ruotare il presente intervento attorno a tre nuclei tematici. Si tratta infatti, in primo luogo, di sottolineare l’esposizione dell’umano, la sua dignità ma anche la sua fondamentale fragilità che si manifesta a livelli diversi, come avverte lo stesso Paul Ricoeur; in secondo luogo, si vorrebbe considerare e precisare in che modo la compassione possa offrire un diverso sguardo sull’umano nella consapevolezza che, in nessun caso e in nessuna condizione, l’altro merita di essere neutralizzato o anche banalizzato nella sofferenza che lo affligge e ne mortifica la dignità; in terzo luogo, vorremmo presentare la problematica del perdono nella sua capacità di armonizzare tra ferita e responsabilità da un lato e risarcimento e fiducia dall’altro. Se, infatti, il male commesso non può essere cancellato e non si può fare come se non fosse mai stato compiuto, possiamo cercare di oltrepassare la radicalità del negativo con l’iperbole del bene, che trova nel perdono il suo volto più espressivo. Il perdono, in effetti, è in grado di ricomporre la frattura tra la vittima e il suo carnefice per far ritornare la fiducia nella relazione e tra le persone coinvolte dal delitto.

Pagliacci, D., 16. Fragilità, compassione e perdono. Una rilettura antropologica della cura del fragile,, in A. Pierett, A. P. (ed.), La misericordia tra fragilità e cura, Ancora Editrice, MILANO 2017: 2017 87- 104 [https://hdl.handle.net/10807/309685]

16. Fragilità, compassione e perdono. Una rilettura antropologica della cura del fragile,

Pagliacci, Donatella
2017

Abstract

Per accostarci al tema della cura del fragile intendiamo far ruotare il presente intervento attorno a tre nuclei tematici. Si tratta infatti, in primo luogo, di sottolineare l’esposizione dell’umano, la sua dignità ma anche la sua fondamentale fragilità che si manifesta a livelli diversi, come avverte lo stesso Paul Ricoeur; in secondo luogo, si vorrebbe considerare e precisare in che modo la compassione possa offrire un diverso sguardo sull’umano nella consapevolezza che, in nessun caso e in nessuna condizione, l’altro merita di essere neutralizzato o anche banalizzato nella sofferenza che lo affligge e ne mortifica la dignità; in terzo luogo, vorremmo presentare la problematica del perdono nella sua capacità di armonizzare tra ferita e responsabilità da un lato e risarcimento e fiducia dall’altro. Se, infatti, il male commesso non può essere cancellato e non si può fare come se non fosse mai stato compiuto, possiamo cercare di oltrepassare la radicalità del negativo con l’iperbole del bene, che trova nel perdono il suo volto più espressivo. Il perdono, in effetti, è in grado di ricomporre la frattura tra la vittima e il suo carnefice per far ritornare la fiducia nella relazione e tra le persone coinvolte dal delitto.
2017
Italiano
La misericordia tra fragilità e cura
9788851418489
Ancora Editrice
2017
Pagliacci, D., 16. Fragilità, compassione e perdono. Una rilettura antropologica della cura del fragile,, in A. Pierett, A. P. (ed.), La misericordia tra fragilità e cura, Ancora Editrice, MILANO 2017: 2017 87- 104 [https://hdl.handle.net/10807/309685]
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