anzitutto ci interessa provare a definire, seguendo la riflessione antropologica più impegnata su questo fronte – come quella degli auto ri dell’antropologia filosofica tedesca – cosa significa e cosa implica l’avvertimento di essere esseri umani che, fin dal loro sorgere, sono in relazione con altri; in secondo luogo vorremmo provare a cogliere come, partendo dalla realtà antropologica, si qualifica l’anelito dell’uomo verso l’assoluto e come questa tensione debba essere mantenuta per evitare una degenerazione verso l’assolutizzazione, che potrebbe trascinare l’umano verso un pericoloso ripiegamento egoistico; infine vorremmo cercare di mettere a fuoco quanto, a livello interpersonale, sia in bilico, e sempre esposto a una inquietante degenerazione, la fiducia che alimenta i legami interumani, per cercare di accostarci alla questione cruciale della finzione come modalità comune di relazionarsi tra gli esseri umani e proprio per questo come un’espressione pericolo- sa con la quale viene mantenuta una distanza, che può anche diventare patologica, del sé con l’altro da sé.

Pagliacci, D., La cifra della distanza. Per una rilettura antropologica della tensione tra l’aspirazione verso l’assoluto e il dinamismo relazionale, in M. Miglior, M. M. (ed.), Assoluto e relativo. Un gioco complesso di relazioni stabili e instabili, Morcelliana, BRESCIA 2017: 201- 215 [https://hdl.handle.net/10807/309684]

La cifra della distanza. Per una rilettura antropologica della tensione tra l’aspirazione verso l’assoluto e il dinamismo relazionale

Pagliacci, Donatella
2017

Abstract

anzitutto ci interessa provare a definire, seguendo la riflessione antropologica più impegnata su questo fronte – come quella degli auto ri dell’antropologia filosofica tedesca – cosa significa e cosa implica l’avvertimento di essere esseri umani che, fin dal loro sorgere, sono in relazione con altri; in secondo luogo vorremmo provare a cogliere come, partendo dalla realtà antropologica, si qualifica l’anelito dell’uomo verso l’assoluto e come questa tensione debba essere mantenuta per evitare una degenerazione verso l’assolutizzazione, che potrebbe trascinare l’umano verso un pericoloso ripiegamento egoistico; infine vorremmo cercare di mettere a fuoco quanto, a livello interpersonale, sia in bilico, e sempre esposto a una inquietante degenerazione, la fiducia che alimenta i legami interumani, per cercare di accostarci alla questione cruciale della finzione come modalità comune di relazionarsi tra gli esseri umani e proprio per questo come un’espressione pericolo- sa con la quale viene mantenuta una distanza, che può anche diventare patologica, del sé con l’altro da sé.
2017
Italiano
Assoluto e relativo. Un gioco complesso di relazioni stabili e instabili
978-88-372-3031-9
Morcelliana
Pagliacci, D., La cifra della distanza. Per una rilettura antropologica della tensione tra l’aspirazione verso l’assoluto e il dinamismo relazionale, in M. Miglior, M. M. (ed.), Assoluto e relativo. Un gioco complesso di relazioni stabili e instabili, Morcelliana, BRESCIA 2017: 201- 215 [https://hdl.handle.net/10807/309684]
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