Il saggio assume le risorse umane e i beni relazionali come questioni essenziali della riflessione pedagogica per orientare il cammino verso la sostenibilità. Le tematiche ambientali rivitalizzano il bisogno di comunità, talora considerato in modo estrinseco nelle società contemporanee, apparentemente appagate da valori individualistici. Nelle pagine seguenti mi propongo di considerare il significato antropologico delle culture di rete professionali che muovono dalle questioni della governance ambientale. Dalla lettura della domanda ecologica di sostenibilità quale tensione all’autenticità esistenziale, rilevo la centralità delle persone nell’intraprendere processi virtuosi per costruire appartenenze e condividere i frutti della Terra. La riscoperta del valore della relazione e della solidarietà può consentire un processo di umanizzazione delle politiche economiche, sociali e culturali, orientandole alla vita buona. La pedagogia nella cura delle risorse umane e dei beni relazionali può contribuire a diffondere una logica sistemica e multidisciplinare, favorendo una politica integrata e linee guida intermodali per l’ambiente. Il saggio presenta un caso emblematico per coniugare prospettive teoriche e ambiti di realizzazione. L’esperienza della mobilità come emblema del vivere sostenibile e della dignità dell’uomo è al proposito oggi al centro di un ampio dibattito.

Sandrini, S., Progettazione pedagogica per la vita buona. Culture di rete, mobilità, nuove professioni per l’ambiente, in Vischi, A. (ed.), Sviluppo umano e ambiente. Educazione, ricerca, vita buona, EDUCatt, Milano 2012: <<QUADERNI ASA>>, 109- 124 [http://hdl.handle.net/10807/30803]

Progettazione pedagogica per la vita buona. Culture di rete, mobilità, nuove professioni per l’ambiente

Sandrini, Simona
2012

Abstract

Il saggio assume le risorse umane e i beni relazionali come questioni essenziali della riflessione pedagogica per orientare il cammino verso la sostenibilità. Le tematiche ambientali rivitalizzano il bisogno di comunità, talora considerato in modo estrinseco nelle società contemporanee, apparentemente appagate da valori individualistici. Nelle pagine seguenti mi propongo di considerare il significato antropologico delle culture di rete professionali che muovono dalle questioni della governance ambientale. Dalla lettura della domanda ecologica di sostenibilità quale tensione all’autenticità esistenziale, rilevo la centralità delle persone nell’intraprendere processi virtuosi per costruire appartenenze e condividere i frutti della Terra. La riscoperta del valore della relazione e della solidarietà può consentire un processo di umanizzazione delle politiche economiche, sociali e culturali, orientandole alla vita buona. La pedagogia nella cura delle risorse umane e dei beni relazionali può contribuire a diffondere una logica sistemica e multidisciplinare, favorendo una politica integrata e linee guida intermodali per l’ambiente. Il saggio presenta un caso emblematico per coniugare prospettive teoriche e ambiti di realizzazione. L’esperienza della mobilità come emblema del vivere sostenibile e della dignità dell’uomo è al proposito oggi al centro di un ampio dibattito.
2012
Italiano
Sviluppo umano e ambiente. Educazione, ricerca, vita buona
978-88-8311-898-2
Sandrini, S., Progettazione pedagogica per la vita buona. Culture di rete, mobilità, nuove professioni per l’ambiente, in Vischi, A. (ed.), Sviluppo umano e ambiente. Educazione, ricerca, vita buona, EDUCatt, Milano 2012: <<QUADERNI ASA>>, 109- 124 [http://hdl.handle.net/10807/30803]
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