L’idea di fondo di questo mio intervento riguarda il ruolo della canzone nella cultura moderna e contemporanea: attraverso pratiche diverse di adattamento musicale, traduzione intersemiotica e transmediale, riuso o anche plagio o parodia, la canzone nel corso del Novecento è diventata una forma matrice di quell’ambiente instabile e contraddittorio che, per dare ragione delle molteplici tecnologie e piattaforme che permeano la nostra esperienza quotidiana, chiamiamo ecosistema mediale. Una forma matrice offre, appunto, un principio d’ordine: definisce immediatamente uno o più modi di produzione, rende riconoscibili delle catene di distribuzione e di fruizione, e si offre alla riproducibilità e all’appropriazione da parte di ciascuno di noi. Per rendere conto di questa idea di fondo, utilizzerò un caso di studio esemplare, per quanto meno noto in Italia, quello di Udo Jürgens, vincitore nel 1966 dell’Eurovision Song Contest e mattatore delle hit parade di lingua tedesca negli anni successivi. Saranno le sue canzoni a offrire quello sbuffo di panna necessario a rendere più golose alcune più asciutte riflessioni sui (massimi) eco-sistemi.
Locatelli, M., La canzone come forma matrice dell’ecosistema mediale contemporaneo. Con uno sbuffo di panna, in Lombardi Vallauri Stefan, L. V. S. (ed.), L’ADATTAMENTO MUSICALE, Pàtron Editore, Bologna 2024: 59- 68 [https://hdl.handle.net/10807/307056]
La canzone come forma matrice dell’ecosistema mediale contemporaneo. Con uno sbuffo di panna
Locatelli, Massimo
2024
Abstract
L’idea di fondo di questo mio intervento riguarda il ruolo della canzone nella cultura moderna e contemporanea: attraverso pratiche diverse di adattamento musicale, traduzione intersemiotica e transmediale, riuso o anche plagio o parodia, la canzone nel corso del Novecento è diventata una forma matrice di quell’ambiente instabile e contraddittorio che, per dare ragione delle molteplici tecnologie e piattaforme che permeano la nostra esperienza quotidiana, chiamiamo ecosistema mediale. Una forma matrice offre, appunto, un principio d’ordine: definisce immediatamente uno o più modi di produzione, rende riconoscibili delle catene di distribuzione e di fruizione, e si offre alla riproducibilità e all’appropriazione da parte di ciascuno di noi. Per rendere conto di questa idea di fondo, utilizzerò un caso di studio esemplare, per quanto meno noto in Italia, quello di Udo Jürgens, vincitore nel 1966 dell’Eurovision Song Contest e mattatore delle hit parade di lingua tedesca negli anni successivi. Saranno le sue canzoni a offrire quello sbuffo di panna necessario a rendere più golose alcune più asciutte riflessioni sui (massimi) eco-sistemi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.