Il concetto di libertas Ecclesiae nei secoli X-XI subisce un'importante evoluzione, passando da un'istanza interna di purificazione della Chiesa (contro fenomeni come simonia e concubinato) a un principio di affermazione dell'autonomia ecclesiastica nei confronti del potere secolare, in particolare dell'Impero. Nel mondo monastico, la libertas si manifesta soprattutto come esenzione dal controllo episcopale, garantita da privilegi concessi da papi, imperatori e vescovi. Parallelamente, emerge una libertas vescovile, caratterizzata dalla crescente autonomia dei vescovi, che nel contesto della Reichskirche ottoniana e salica godono di ampie prerogative politiche e territoriali. Tuttavia, con l'affermazione della riforma gregoriana, l'autorità papale si rafforza, riducendo progressivamente lo spazio di manovra dei vescovi locali, specialmente nel Regnum Italiae. Attraverso i casi dei vescovi Landolfo e Cuniberto di Torino, l'articolo illustra come la libertas episcopale si configuri inizialmente come un diritto di autogoverno, per poi trasformarsi in una resistenza contro l'ingerenza crescente della Chiesa romana. Il concetto di libertas suae Ecclesiae, inteso come difesa dell'autonomia vescovile, riflette quindi un processo storico di ridefinizione dei rapporti tra episcopato, papato e potere imperiale.

Ciccopiedi, C., Libertas suae Ecclesiae': una declinazione vescovile dell'idea di libertà nei secoli X e XI, in N. D'Acunto, E. F. (ed.), Libertas (X-XIII), Vita e Pensiero, Milano, Milano 2019: 273- 281 [https://hdl.handle.net/10807/306899]

Libertas suae Ecclesiae': una declinazione vescovile dell'idea di libertà nei secoli X e XI

Ciccopiedi, Caterina
2019

Abstract

Il concetto di libertas Ecclesiae nei secoli X-XI subisce un'importante evoluzione, passando da un'istanza interna di purificazione della Chiesa (contro fenomeni come simonia e concubinato) a un principio di affermazione dell'autonomia ecclesiastica nei confronti del potere secolare, in particolare dell'Impero. Nel mondo monastico, la libertas si manifesta soprattutto come esenzione dal controllo episcopale, garantita da privilegi concessi da papi, imperatori e vescovi. Parallelamente, emerge una libertas vescovile, caratterizzata dalla crescente autonomia dei vescovi, che nel contesto della Reichskirche ottoniana e salica godono di ampie prerogative politiche e territoriali. Tuttavia, con l'affermazione della riforma gregoriana, l'autorità papale si rafforza, riducendo progressivamente lo spazio di manovra dei vescovi locali, specialmente nel Regnum Italiae. Attraverso i casi dei vescovi Landolfo e Cuniberto di Torino, l'articolo illustra come la libertas episcopale si configuri inizialmente come un diritto di autogoverno, per poi trasformarsi in una resistenza contro l'ingerenza crescente della Chiesa romana. Il concetto di libertas suae Ecclesiae, inteso come difesa dell'autonomia vescovile, riflette quindi un processo storico di ridefinizione dei rapporti tra episcopato, papato e potere imperiale.
2019
Italiano
Libertas (X-XIII)
9788834339367
Vita e Pensiero, Milano
Ciccopiedi, C., Libertas suae Ecclesiae': una declinazione vescovile dell'idea di libertà nei secoli X e XI, in N. D'Acunto, E. F. (ed.), Libertas (X-XIII), Vita e Pensiero, Milano, Milano 2019: 273- 281 [https://hdl.handle.net/10807/306899]
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