A partire dai primi anni del Novecento, molti compositori avvertirono una spinta impellente a superare il linguaggio musicale consolidato, del quale ritennero di avere assimilato e sviluppato tutte le potenzialità, fino a considerarle esaurite e non più utilizzabili. Nello sperimentare e codificare grammatiche alternative, i protagonisti della composizione del XX secolo produssero una molteplicità di risposte ai problemi aperti dalla diffusa percezione di una crisi che investiva i fondamenti stessi della musica come era stata conosciuta e praticata fino a quel momento. Tale consapevolezza si legò a poetiche e soluzioni tecniche decisamente più individualizzate rispetto a quanto avveniva nei secoli precedenti, con un impatto dirompente sulla musica strumentale. Ciò produsse non solo approcci radicalmente mutati agli strumenti dell’orchestra ereditata dalla tradizione, ma anche il largo impiego di strumenti nuovi, resi disponibili dalle innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato soprattutto la seconda metà del secolo. Allo stesso tempo fu ripensato il rapporto tra la musica strumentale e le altre arti (danza, architettura) e impostata la sua relazione con i diversi media (registrazione fonografica, radio, cinema, televisione) e con le tecnologie digitali. Scopo di questo volume è offrire una panoramica delle complesse vicende della musica strumentale del secolo scorso, rendendole facilmente accessibili anche al lettore che per la prima volta si accosta ai nuovi universi sonori del Novecento.
Carone, A., Nuovi universi sonori. Percorsi nella musica strumentale del Novecento (con Alessandro CECCHI), LIM, Lucca 2024: 92 [https://hdl.handle.net/10807/306691]
Nuovi universi sonori. Percorsi nella musica strumentale del Novecento (con Alessandro CECCHI)
Carone, AngelaCo-primo
2024
Abstract
A partire dai primi anni del Novecento, molti compositori avvertirono una spinta impellente a superare il linguaggio musicale consolidato, del quale ritennero di avere assimilato e sviluppato tutte le potenzialità, fino a considerarle esaurite e non più utilizzabili. Nello sperimentare e codificare grammatiche alternative, i protagonisti della composizione del XX secolo produssero una molteplicità di risposte ai problemi aperti dalla diffusa percezione di una crisi che investiva i fondamenti stessi della musica come era stata conosciuta e praticata fino a quel momento. Tale consapevolezza si legò a poetiche e soluzioni tecniche decisamente più individualizzate rispetto a quanto avveniva nei secoli precedenti, con un impatto dirompente sulla musica strumentale. Ciò produsse non solo approcci radicalmente mutati agli strumenti dell’orchestra ereditata dalla tradizione, ma anche il largo impiego di strumenti nuovi, resi disponibili dalle innovazioni tecnologiche che hanno caratterizzato soprattutto la seconda metà del secolo. Allo stesso tempo fu ripensato il rapporto tra la musica strumentale e le altre arti (danza, architettura) e impostata la sua relazione con i diversi media (registrazione fonografica, radio, cinema, televisione) e con le tecnologie digitali. Scopo di questo volume è offrire una panoramica delle complesse vicende della musica strumentale del secolo scorso, rendendole facilmente accessibili anche al lettore che per la prima volta si accosta ai nuovi universi sonori del Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.