Il testo presenta una rassegna delle principali teorie classiche dell’intelligenza, nel periodo compreso tra il XIX e XX secolo, esaminandone l’evoluzione dalla concezione fino alla teorizzazione del costrutto di Intelligenza Sociale. Da qui si è riflette su come la realizzazione di una prestazione intelligente, coinvolga non solo i processi cognitivi ma anche la sfera dell’emotività e dell’affettività. Ed è, infatti, dalla fine degli anni ‘90 che gli psicologi hanno iniziato a interessarsi alle interazione delle emozioni con il pensiero, delineando, dal punto di vista teorico e applicativo, il costrutto di Intelligenza Emotiva. Per approfondire questo costrutto vengono presi in esame i principali modelli teoretici dell’intelligenza emotiva. Il modello di Abilità dell’Intelligenza Emotiva di Salovey e Mayer (1990) definisce l’intelligenza emotiva come la capacità di monitorare i propri e altrui sentimenti ed emozioni; discriminare tra sentimenti ed emozioni; utilizzare informazioni per guidare pensieri e comportamenti in modo adeguato. Goleman (1996) teorizza cinque competenze emotive e sociali fondamentali: Conoscenza delle proprie emozioni, Controllo delle emozioni, Motivazione, Empatia, Abilità sociali. Tali competenze, che possono essere possedute dagli individui in modo e con sfumature diverse, risultano essere la “chiave del successo” nella vita privata e sociale; successo che deve però essere mediato da una alfabetizzazione emozionale, attraverso un’ educazione continua nei vari contesti della vita quotidiana, dalla famiglia alla scuola, all’ambito lavorativo. Nel modello dell’Intelligenza Emotiva-Sociale (ESI) di Bar-On (2005) delinea un costrutto multifattoriale, articolato in abilità emotive, personali e sociali, che correlano tra loro per affrontare in modo efficace le sfide quotidiane. Di seguito la riflessione si orienta verso la tradizionale dicotomia tra mente e cuore che ci accompagna per la tutta la vita. E’ come se avessimo due cervelli, due menti, di conseguenza due tipi di intelligenza, una razionale e l’altra emotiva. La nostra vita quotidiana è caratterizzata dalla presenza ricorrente di emozioni di varia natura e intensità, affascinanti per l’uomo, sia nella sua vita quotidiana così come nella ricerca psicologica, anche per la loro profondità e complessità. Non è semplice dare una definizione di emozione, che però può essere presentata come un pattern complesso di modificazioni che includono l’eccitazione fisiologica, i sentimenti, i processi cognitivi e le relazioni comportamentali in risposta ad una situazione che è percepita dall’individuo come importante per il mantenimento del suo equilibrio e del suo benessere. Il sistema emotivo viene considerato come processo adattivo intelligente che implica il possesso di capacità cognitive fondamentali quali l’abilità a: percepire, discriminare, riconoscere, associare e comparare. L’esperienza emotiva si basa sulla capacità introspettiva legata alla conoscenza di sé o meglio alla consapevolezza di sé, che mette in grado l’individuo di attuare dei piani di comportamento e motivazioni ad agire nell’ambiente e sull’ambiente. L’intelligenza socio-emotiva si riferisce alla capacità di realizzare un ragionamento rispetto alle emozioni e alla capacità delle emozioni di aumentare/facilitare il ragionamento. In modo specifico, riguarda l’abilità di percepire e comprendere in modo accurato l’espressione delle emozioni, utilizzare le emozioni per facilitare il pensiero, capire le emozioni e gestire le emozioni per una crescita emotiva. Sono molteplici i campi di applicazione dell’intelligenza socio-emotiva e sono stati presi in esame: le performance nei contesti lavorativi, analizzando in particolare la competenza emotiva del leader e il benessere fisiologico e psicologico, analizzando gli aspetti inerenti lo stress. Possedere una consapevolezza di sé, delle proprie emozioni, passioni e del proprio corpo serve alla ragione, all’intelligenza /coscienza/conoscenza di sé: per raggiungerla i percorsi possono essere numerosi, complessi e originali. Ne sono stati segnalati alcuni per la relazione con se stessi e con il proprio corpo, la tecnica del diario/autobiografia, della meditazione e del training autogeno, mentre per la relazione con gli altri e quindi in una dimensione interpersonale, i giochi di gruppo. Infine, come ulteriore approfondimento del saggio, si sono prese in esame le differenze interindividuali della competenza socio-emotiva e il grado di variabilità che può essere presente nel comportamento di uno stesso individuo in relazione al tipo di interazione sociale, allo stile emotivo e in riferimento ai contesti ambientali e situazionali. La personalità, intesa come ciò che conferisce unità e coerenza alla persona nei vari ambiti di esperienze, permette di identificare uno stile del tutto individuale nei modi pensare, di sentire, di esprimersi e di porsi finalità. Sono state presentate le principali correnti teoriche legate allo studio della personalità: riduzionismo biologico e ambientale, psicodinamiche e dei tratti, sociocognitive e umanistiche. Alcune disposizioni individuali, Tratti di Personalità, Stili Relazionali, Alessitimia, Locus of Control, Forza dell’Io e Umorismo, sono state poi trattate, nello specifico, in relazione al costrutto dell’intelligenza socio-emotiva. La stretta relazione tra gli aspetti di personalità e dimensioni dell’intelligenza socio-emotiva fa riflettere sull’importanza della capacità introspettiva, legata alla conoscenza e consapevolezza di sé, come strada maestra per raggiungere una piena e matura competenza emotiva.
Franco, M., Tappata', L. T., Intelligenza socio emotiva. Che cos'è, come si musura, come svilupparla, Carocci, Roma 2007: 173 [http://hdl.handle.net/10807/30297]
Intelligenza socio emotiva. Che cos'è, come si musura, come svilupparla
Franco, Manuela;Tappata', Laura Teresa
2007
Abstract
Il testo presenta una rassegna delle principali teorie classiche dell’intelligenza, nel periodo compreso tra il XIX e XX secolo, esaminandone l’evoluzione dalla concezione fino alla teorizzazione del costrutto di Intelligenza Sociale. Da qui si è riflette su come la realizzazione di una prestazione intelligente, coinvolga non solo i processi cognitivi ma anche la sfera dell’emotività e dell’affettività. Ed è, infatti, dalla fine degli anni ‘90 che gli psicologi hanno iniziato a interessarsi alle interazione delle emozioni con il pensiero, delineando, dal punto di vista teorico e applicativo, il costrutto di Intelligenza Emotiva. Per approfondire questo costrutto vengono presi in esame i principali modelli teoretici dell’intelligenza emotiva. Il modello di Abilità dell’Intelligenza Emotiva di Salovey e Mayer (1990) definisce l’intelligenza emotiva come la capacità di monitorare i propri e altrui sentimenti ed emozioni; discriminare tra sentimenti ed emozioni; utilizzare informazioni per guidare pensieri e comportamenti in modo adeguato. Goleman (1996) teorizza cinque competenze emotive e sociali fondamentali: Conoscenza delle proprie emozioni, Controllo delle emozioni, Motivazione, Empatia, Abilità sociali. Tali competenze, che possono essere possedute dagli individui in modo e con sfumature diverse, risultano essere la “chiave del successo” nella vita privata e sociale; successo che deve però essere mediato da una alfabetizzazione emozionale, attraverso un’ educazione continua nei vari contesti della vita quotidiana, dalla famiglia alla scuola, all’ambito lavorativo. Nel modello dell’Intelligenza Emotiva-Sociale (ESI) di Bar-On (2005) delinea un costrutto multifattoriale, articolato in abilità emotive, personali e sociali, che correlano tra loro per affrontare in modo efficace le sfide quotidiane. Di seguito la riflessione si orienta verso la tradizionale dicotomia tra mente e cuore che ci accompagna per la tutta la vita. E’ come se avessimo due cervelli, due menti, di conseguenza due tipi di intelligenza, una razionale e l’altra emotiva. La nostra vita quotidiana è caratterizzata dalla presenza ricorrente di emozioni di varia natura e intensità, affascinanti per l’uomo, sia nella sua vita quotidiana così come nella ricerca psicologica, anche per la loro profondità e complessità. Non è semplice dare una definizione di emozione, che però può essere presentata come un pattern complesso di modificazioni che includono l’eccitazione fisiologica, i sentimenti, i processi cognitivi e le relazioni comportamentali in risposta ad una situazione che è percepita dall’individuo come importante per il mantenimento del suo equilibrio e del suo benessere. Il sistema emotivo viene considerato come processo adattivo intelligente che implica il possesso di capacità cognitive fondamentali quali l’abilità a: percepire, discriminare, riconoscere, associare e comparare. L’esperienza emotiva si basa sulla capacità introspettiva legata alla conoscenza di sé o meglio alla consapevolezza di sé, che mette in grado l’individuo di attuare dei piani di comportamento e motivazioni ad agire nell’ambiente e sull’ambiente. L’intelligenza socio-emotiva si riferisce alla capacità di realizzare un ragionamento rispetto alle emozioni e alla capacità delle emozioni di aumentare/facilitare il ragionamento. In modo specifico, riguarda l’abilità di percepire e comprendere in modo accurato l’espressione delle emozioni, utilizzare le emozioni per facilitare il pensiero, capire le emozioni e gestire le emozioni per una crescita emotiva. Sono molteplici i campi di applicazione dell’intelligenza socio-emotiva e sono stati presi in esame: le performance nei contesti lavorativi, analizzando in particolare la competenza emotiva del leader e il benessere fisiologico e psicologico, analizzando gli aspetti inerenti lo stress. Possedere una consapevolezza di sé, delle proprie emozioni, passioni e del proprio corpo serve alla ragione, all’intelligenza /coscienza/conoscenza di sé: per raggiungerla i percorsi possono essere numerosi, complessi e originali. Ne sono stati segnalati alcuni per la relazione con se stessi e con il proprio corpo, la tecnica del diario/autobiografia, della meditazione e del training autogeno, mentre per la relazione con gli altri e quindi in una dimensione interpersonale, i giochi di gruppo. Infine, come ulteriore approfondimento del saggio, si sono prese in esame le differenze interindividuali della competenza socio-emotiva e il grado di variabilità che può essere presente nel comportamento di uno stesso individuo in relazione al tipo di interazione sociale, allo stile emotivo e in riferimento ai contesti ambientali e situazionali. La personalità, intesa come ciò che conferisce unità e coerenza alla persona nei vari ambiti di esperienze, permette di identificare uno stile del tutto individuale nei modi pensare, di sentire, di esprimersi e di porsi finalità. Sono state presentate le principali correnti teoriche legate allo studio della personalità: riduzionismo biologico e ambientale, psicodinamiche e dei tratti, sociocognitive e umanistiche. Alcune disposizioni individuali, Tratti di Personalità, Stili Relazionali, Alessitimia, Locus of Control, Forza dell’Io e Umorismo, sono state poi trattate, nello specifico, in relazione al costrutto dell’intelligenza socio-emotiva. La stretta relazione tra gli aspetti di personalità e dimensioni dell’intelligenza socio-emotiva fa riflettere sull’importanza della capacità introspettiva, legata alla conoscenza e consapevolezza di sé, come strada maestra per raggiungere una piena e matura competenza emotiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.