Il lavoro di tesi si inscrive nell’alveo degli studi sulla tragedia greca post-classica, concentrandosi in particolare su autori del III sec. a.C. La tesi è costituita da tre sezioni. La prima, di carattere sintetico, funge da contestualizzazione storico-letteraria alle successive e contiene una trattazione della tragedia greca post-classica (secoli IV-III), di cui affronta alcune problematiche fondamentali: 1. stato dell’arte e della critica; 2. rassegna delle principali fonti; 3. cambiamenti storico-sociali rispetto al V secolo (panellenismo, emergere dell’attore, l’adozione del modello euripideo, l’affermarsi di altri centri alternativi ad Atene, in particolare Alessandria); 4. alcune innovazioni nello staging delle tragedie; 5. differenze tematiche principali rispetto all’età classica (varianti mitiche, nuovi miti, argomenti storici e biblici); 6. alcuni elementi di stile (la retoricizzazione, la metrica, l’evoluzione del coro, ecc.) 7. il dramma satiresco post-classico; 8. l’influsso della tragedia post-euripidea sulla tragedia romana. La seconda e la terza sezione contengono due studi dei frammenti superstiti di due tragediografi particolarmente significativi della prima età ellenistica, l’ateniese Moschione (TrGF I 97) e Sositeo (TrGF I 99), nativo di Alessandria in Troade ma attivo ad Atene e ad Alessandria. Ciascuno studio è costituito da un’introduzione al tragediografo completa di status quaestionis, analisi delle testimonianze sulla vita e l’opera dell’autore, rassegna critica delle fonti dei frammenti. Dei frammenti (12 di Moschione per 72 versi; 5 di Sositeo per 27 versi), si fornisce una contestualizzazione (anche con breve trattazione di elementi topici eventualmente presenti nel frammento), il testo del frammento (citato secondo l’edizione Snell, con minime variazioni), un apparato critico completo, la traduzione ed un ampio commento (lessicale, stilistico e tematico) parola per parola. Di entrambi i tragediografi, inoltre, si fornisce un bilancio conclusivo volto a sottolinearne le caratteristiche principali riscontrabili dei versi rimasti e a esprimere il valore della loro opera, che, con attitudine e finezze (pre?)callimachee, costruisce letteratura a partire dalla tradizione tragica di età classica (come si evince dallo stile fortemente allusivo), trattata però con una libera aemulatio che varia costantemente i modelli tramite meccanismi di variatio, contaminazioni, immissione di lessico nuovo e alcune innovazioni anche contenutistiche.
The thesis work falls within the framework of studies on post-classical Greek tragedy, focusing in particular on authors from the 3rd century BC. The thesis consists of three sections. The first, of a synthetic nature, acts as a historical-literary contextualisation to the following sections and contains a discussion of post-classical Greek tragedy (4th-3rd centuries), dealing with some fundamental issues: 1. state of the art and criticism; 2. review of the main sources; 3. historical-social changes with respect to the 5th century (Panhellenism, the emergence of the actor, the adoption of the Euripides model, the emergence of other alternative centres to Athens, in particular Alexandria); 4. some innovations in the staging of tragedies; 5. main thematic differences from the classical age (mythical variants, new myths, historical and biblical topics); 6. some elements of style (rhetoric, metrics, the evolution of the chorus, etc.); 7. post-classical satirical drama; 8. the influence of post-Euripidean tragedy on Roman tragedy. The second and third sections contain two studies of the surviving fragments of two particularly significant tragedians of the early Hellenistic age, the Athenian Moschion (TrGF I 97) and Sositheus (TrGF I 99), a native of Alexandria in Troas but active in Athens and Alexandria. Each study consists of an introduction to the tragedian complete with status quaestionis, analysis of the evidence on the author's life and work, and critical review of the sources of the fragments. Of the fragments (12 by Moschion for 72 verses; 5 by Sositheus for 27 verses), a contextualisation is provided (also with a brief discussion of topical elements that may be present in the fragment), the text of the fragment (quoted according to the Snell edition, with minor variations), a complete critical apparatus, the translation and an extensive commentary (lexical, stylistic and thematic) word by word. In addition, a concluding assessment of both tragedians is provided in order to emphasise the main characteristics of the remaining verses and to express the value of their work, which, with (pre?)callimachean aptitude and finesse, constructs literature from the tragic tradition of the classical age (as can be seen from the strongly allusive style), treated, however, with a free aemulatio that constantly varies the models through mechanisms of variatio, contaminations, the introduction of new vocabulary and some innovations in content as well.
Zanelli, Marco, LA TRAGEDIA GRECA DI III SECOLO. I FRAMMENTI DI MOSCHIONE E SOSITEO, Pattoni, Maria Pia, Università Cattolica del Sacro Cuore MILANO:Ciclo XXXVII [https://hdl.handle.net/10807/301336]
LA TRAGEDIA GRECA DI III SECOLO. I FRAMMENTI DI MOSCHIONE E SOSITEO
Zanelli, Marco
2025
Abstract
Il lavoro di tesi si inscrive nell’alveo degli studi sulla tragedia greca post-classica, concentrandosi in particolare su autori del III sec. a.C. La tesi è costituita da tre sezioni. La prima, di carattere sintetico, funge da contestualizzazione storico-letteraria alle successive e contiene una trattazione della tragedia greca post-classica (secoli IV-III), di cui affronta alcune problematiche fondamentali: 1. stato dell’arte e della critica; 2. rassegna delle principali fonti; 3. cambiamenti storico-sociali rispetto al V secolo (panellenismo, emergere dell’attore, l’adozione del modello euripideo, l’affermarsi di altri centri alternativi ad Atene, in particolare Alessandria); 4. alcune innovazioni nello staging delle tragedie; 5. differenze tematiche principali rispetto all’età classica (varianti mitiche, nuovi miti, argomenti storici e biblici); 6. alcuni elementi di stile (la retoricizzazione, la metrica, l’evoluzione del coro, ecc.) 7. il dramma satiresco post-classico; 8. l’influsso della tragedia post-euripidea sulla tragedia romana. La seconda e la terza sezione contengono due studi dei frammenti superstiti di due tragediografi particolarmente significativi della prima età ellenistica, l’ateniese Moschione (TrGF I 97) e Sositeo (TrGF I 99), nativo di Alessandria in Troade ma attivo ad Atene e ad Alessandria. Ciascuno studio è costituito da un’introduzione al tragediografo completa di status quaestionis, analisi delle testimonianze sulla vita e l’opera dell’autore, rassegna critica delle fonti dei frammenti. Dei frammenti (12 di Moschione per 72 versi; 5 di Sositeo per 27 versi), si fornisce una contestualizzazione (anche con breve trattazione di elementi topici eventualmente presenti nel frammento), il testo del frammento (citato secondo l’edizione Snell, con minime variazioni), un apparato critico completo, la traduzione ed un ampio commento (lessicale, stilistico e tematico) parola per parola. Di entrambi i tragediografi, inoltre, si fornisce un bilancio conclusivo volto a sottolinearne le caratteristiche principali riscontrabili dei versi rimasti e a esprimere il valore della loro opera, che, con attitudine e finezze (pre?)callimachee, costruisce letteratura a partire dalla tradizione tragica di età classica (come si evince dallo stile fortemente allusivo), trattata però con una libera aemulatio che varia costantemente i modelli tramite meccanismi di variatio, contaminazioni, immissione di lessico nuovo e alcune innovazioni anche contenutistiche.| File | Dimensione | Formato | |
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Descrizione: Tesi di dottorato: la tragedia greca post-classica con edizione e commento dei frammenti di Moschione e Sositeo
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Note: tesi di dottorato
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