Sappiamo molte cose di Mina Anna Maria Mazzini: a partire naturalmente dalle sue straordinarie qualità interpretative, dal suo successo consolidato negli anni, passando per una vita a volte sorprendente e certo fuori dagli schemi. Nelle pagine che seguono, voglio provare a mostrare come la presenza fisica di Mina – fonte di una travolgente vocalità, nerbo comunicativo e cuore di un progetto musicale e culturale – abbia giocato un ruolo centrale nella grande trasformazione dei linguaggi dell’audiovisivo in Italia: il cinema, soprattutto la televisione. Con conseguenze che arriveranno fino a oggi. L’ipotesi di lavoro è che le forme della comunicazione audiovisiva formatesi nel dialogo tra filiere cinematografiche e radio-televisive una sessantina di anni fa, grossomodo nel decennio degli anni Sessanta, abbiano trovato nelle sue performance una chiave del cambiamento che stavano affrontando. Mina ha consegnato agli schermi, in parte delle sale cinematografiche, e soprattutto della RAI, uno dei principali modelli di performance canora audio-visiva del Novecento italiano. Capire come questa performance è stata costruita ci può permettere di capire come si è evoluta la cultura mediale in Italia dalla sua fase fondativa a forme più moderne, pronte al salto verso la contemporaneità.
Locatelli, M., Fuori formato. L’epifania di Mina e la televisione del ritmo, in Muggeo G, M. G., Rigola G, R. G., Tomatis J, T. J. (ed.), Mina. La voce del silenzio. Presenza e assenza di un'icona pop, il Saggiatore, Milano 2024: 239- 251 [https://hdl.handle.net/10807/299521]
Fuori formato. L’epifania di Mina e la televisione del ritmo
Locatelli, Massimo
2024
Abstract
Sappiamo molte cose di Mina Anna Maria Mazzini: a partire naturalmente dalle sue straordinarie qualità interpretative, dal suo successo consolidato negli anni, passando per una vita a volte sorprendente e certo fuori dagli schemi. Nelle pagine che seguono, voglio provare a mostrare come la presenza fisica di Mina – fonte di una travolgente vocalità, nerbo comunicativo e cuore di un progetto musicale e culturale – abbia giocato un ruolo centrale nella grande trasformazione dei linguaggi dell’audiovisivo in Italia: il cinema, soprattutto la televisione. Con conseguenze che arriveranno fino a oggi. L’ipotesi di lavoro è che le forme della comunicazione audiovisiva formatesi nel dialogo tra filiere cinematografiche e radio-televisive una sessantina di anni fa, grossomodo nel decennio degli anni Sessanta, abbiano trovato nelle sue performance una chiave del cambiamento che stavano affrontando. Mina ha consegnato agli schermi, in parte delle sale cinematografiche, e soprattutto della RAI, uno dei principali modelli di performance canora audio-visiva del Novecento italiano. Capire come questa performance è stata costruita ci può permettere di capire come si è evoluta la cultura mediale in Italia dalla sua fase fondativa a forme più moderne, pronte al salto verso la contemporaneità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.