La “New Normal”, o nuovo establishment (Corpuz, 2021), ha comportato l’adozione diffusa di pratiche come il lavoro da remoto, l’uso delle tecnologie digitali per l’educazione e il commercio, e un’attenzione crescente alla salute mentale e alla sicurezza. Questi cambiamenti, inizialmente considerati temporanei, sono diventati parte integrante della nuova realtà, ridefinendo profondamente sia la vita personale che quella professionale. La New Normal ha introdotto cambiamenti significativi nelle organizzazioni, alterandone le strutture, la riconfigurazione degli spazi e le modalità di lavoro. Alcune aziende hanno adottato una modalità ibrida, mentre altre hanno optato per un modello completamente remoto o totalmente in presenza, influenzando i processi di costruzione dell’identità dei lavoratori e di attribuzione di senso. Con l’adozione di nuove modalità e spazi di lavoro, i confini tra vita personale e professionale sono diventati più sfumati, portando a una riconsiderazione del significato del lavoro e dell’identità professionale. La mancanza di interazioni sociali ha avuto un impatto sull’identità relazionale e organizzativa. Da un lato, questi cambiamenti hanno portato a una maggiore flessibilità e a una più alta soddisfazione lavorativa, dall’altro, hanno generato un aumento dell’isolamento. In questo contesto, questa tesi si propone di approfondire i concetti di attribuzione di senso (meaning-making), identità professionale, relazionale e organizzativa, appropriazione degli spazi e bilanciamento lavoro-famiglia in relazione ai luoghi di lavoro e alle nuove modalità di lavoro, proponendo tre studi che investigano collettivamente questi aspetti. Metodologia I dati raccolti includono sia aspetti qualitativi che quantitativi e sono stati ottenuti utilizzando un approccio a metodi misti (mixed-method). Il primo studio è qualitativo e si basa su interviste semi-strutturate condotte su un campione italiano. Il secondo studio è quantitativo, con un questionario autocompilato somministrato a un campione sia francese che italiano. Il terzo studio è uno studio diaristico, condotto su un campione italiano e somministrato per cinque giorni consecutivi. La combinazione di approcci qualitativi e quantitativi è stata fondamentale per affrontare pienamente la questione di ricerca. I metodi quantitativi hanno offerto una copertura ampia, consentendo la raccolta di dati su una popolazione più vasta e producendo risultati con maggiore generalizzabilità. Al contrario, i metodi qualitativi hanno fornito una comprensione più approfondita, permettendo di esaminare in dettaglio casi o fenomeni specifici, arricchendo così l’analisi complessiva. Questo equilibrio tra ampiezza e profondità è stato cruciale per produrre un’indagine completa e ben articolata. Risultati Nel complesso, i risultati mostrano che il contesto sociale definito come New Normal, insieme ai cambiamenti nella riconfigurazione degli spazi di lavoro e delle modalità operative, influenzano l’identità e i processi di attribuzione di senso dei lavoratori. Studio 1: evidenzia i benefici dell’adozione di una modalità di lavoro ibrida. I partecipanti percepiscono una maggiore appropriazione dello spazio lavorativo e un rafforzamento dell’identità relazionale e organizzativa quando lavorano in presenza. In modalità remota, si osserva un miglior bilanciamento tra vita privata e lavorativa, soprattutto tra le donne del campione. Il modello di lavoro ibrido consente di migliorare la salute fisica e mentale, ottenere maggiore flessibilità e autonomia, aumentare la soddisfazione e la produttività, e bilanciare meglio vita personale e professionale (Ferrara et al., 2022; Vayre et al., 2022). Studio 2: suggerisce di promuovere un senso di inclusione e distintività sul lavoro e di creare un clima collaborativo e di supporto, poiché questi elementi rafforzano l’identità professionale. Studio 3: mostra che il significato del lavoro segue un processo riflessivo in continuo cambiamento, influenzato, in certa misura, dall’alternanza delle modalità di lavoro, caratteristica del lavoro ibrido. Nel complesso, i risultati di questa tesi suggeriscono che, di fronte a nuove modalità e configurazioni, focalizzarsi sui concetti di significato e identità nelle organizzazioni è cruciale per il benessere sia dei dipendenti che delle aziende. Una forte identità professionale e un senso di connessione al lavoro possono migliorare l’engagement, la soddisfazione lavorativa dei dipendenti e contribuire a costruire una cultura organizzativa coesa.
The "New Normal", a new establishment (Corpuz, 2021) has involved the widespread adoption of practices such as remote work, the use of digital technologies for education and commerce, and an increased focus on mental health and safety. These changes, initially seen as temporary, have become integral to the new reality, profoundly reshaping both personal and professional life. The New Normal has brought significant changes into the organizations, altering their structures, their reconfiguration of spaces and work modalities. Some companies have favored hybrid modality, while others have opted for full remote or fully on-site setups, impacting workers’ identity and meaning- making processes. With the adoption of new work modes and spaces, the boundaries between personal and professional life have become more blurred, leading to a reconsideration of the meaning of work and professional identity. The lack of social interactions has impacted relational and organizational identity. On the one hand, these changes have led to greater flexibility and higher job satisfaction, but on the other hand, they have resulted in increased isolation. In this regard, this thesis aims to delve into the concepts of meaning-making, professional, relational and organizational identities, space appropriation and work-family balance in relation to workplaces and new ways of working, proposing three different studies that collectively investigate these aspects. Methodology – The data encompass both qualitative and quantitative aspects and were gathered using a mixed-method approach. The first study is qualitative, involving semi-structured interviews conducted on an Italian sample, the second is quantitative with a self-administered questionnaire to both a French and an Italian sample and the third is a diary study, also conducted on an Italian sample and administered over five consecutive days. The combination of qualitative and quantitative approaches was crucial in fully addressing the research question. Quantitative methods offered broad coverage by enabling data collection from a larger population, which has enabled us to produce results with greater generalisability. On the other hand, qualitative methods provided a deeper understanding, allowing for a detailed examination of specific cases or phenomena, thereby enriching the overall analysis. This blend of breadth and depth was key to producing a comprehensive and well-rounded investigation. Results – Overall, the results show that the social context defined as the New Normal, along with changes in workspace reconfiguration and work modes, impact workers' identity and sense-making processes. Study 1 highlights the benefits of using a hybrid work mode: participants experience greater appropriation of their workspace and enhanced relational and organizational identity when working on- site. Remotely, there seems to be a better balance between private and work life, especially perceived by women in the sample. The hybrid work model allows workers to improve their physical and mental health, gain greater flexibility and autonomy, increase satisfaction and productivity, and better balance 14 their personal and professional lives (Ferrara et al., 2022; Vayre et al., 2022). Study 2 suggests promoting a sense of inclusion and distinctiveness at work and creating a supportive and collaborative climate, as these elements strengthen professional identity. Study 3 shows that the meaning of work follows a reflective process in continuous change, which seems, to a certain extent, to be influenced by the alternation of the work modality, characteristic of hybrid work. Overall, the results of this thesis suggest that, in the face of new modes and configurations, focusing on concepts of meaning and identity in organizations is crucial for the well-being of both employees and companies because a strong professional identity and sense connected to work could enhance employees’ engagement, their job satisfaction and could build a cohesive organizational culture.
Petrilli, Sara, WORKPLACES IN THE NEW NORMAL: ANALYSIS OF IDENTITY PROCESSES AND MEANING MAKING AMONG WORKERS EXPERIENCING DIFFERENT RECONFIGURATIONS AND WORK MODALITIES IN ORGANIZATIONS, Ripamonti, Silvio Carlo, Vonthoron, Anne-marie, Giunchi, Marianna, Università Cattolica del Sacro Cuore MILANO:Ciclo XXXVII [https://hdl.handle.net/10807/299520]
WORKPLACES IN THE NEW NORMAL: ANALYSIS OF IDENTITY PROCESSES AND MEANING MAKING AMONG WORKERS EXPERIENCING DIFFERENT RECONFIGURATIONS AND WORK MODALITIES IN ORGANIZATIONS
Petrilli, Sara
2024
Abstract
La “New Normal”, o nuovo establishment (Corpuz, 2021), ha comportato l’adozione diffusa di pratiche come il lavoro da remoto, l’uso delle tecnologie digitali per l’educazione e il commercio, e un’attenzione crescente alla salute mentale e alla sicurezza. Questi cambiamenti, inizialmente considerati temporanei, sono diventati parte integrante della nuova realtà, ridefinendo profondamente sia la vita personale che quella professionale. La New Normal ha introdotto cambiamenti significativi nelle organizzazioni, alterandone le strutture, la riconfigurazione degli spazi e le modalità di lavoro. Alcune aziende hanno adottato una modalità ibrida, mentre altre hanno optato per un modello completamente remoto o totalmente in presenza, influenzando i processi di costruzione dell’identità dei lavoratori e di attribuzione di senso. Con l’adozione di nuove modalità e spazi di lavoro, i confini tra vita personale e professionale sono diventati più sfumati, portando a una riconsiderazione del significato del lavoro e dell’identità professionale. La mancanza di interazioni sociali ha avuto un impatto sull’identità relazionale e organizzativa. Da un lato, questi cambiamenti hanno portato a una maggiore flessibilità e a una più alta soddisfazione lavorativa, dall’altro, hanno generato un aumento dell’isolamento. In questo contesto, questa tesi si propone di approfondire i concetti di attribuzione di senso (meaning-making), identità professionale, relazionale e organizzativa, appropriazione degli spazi e bilanciamento lavoro-famiglia in relazione ai luoghi di lavoro e alle nuove modalità di lavoro, proponendo tre studi che investigano collettivamente questi aspetti. Metodologia I dati raccolti includono sia aspetti qualitativi che quantitativi e sono stati ottenuti utilizzando un approccio a metodi misti (mixed-method). Il primo studio è qualitativo e si basa su interviste semi-strutturate condotte su un campione italiano. Il secondo studio è quantitativo, con un questionario autocompilato somministrato a un campione sia francese che italiano. Il terzo studio è uno studio diaristico, condotto su un campione italiano e somministrato per cinque giorni consecutivi. La combinazione di approcci qualitativi e quantitativi è stata fondamentale per affrontare pienamente la questione di ricerca. I metodi quantitativi hanno offerto una copertura ampia, consentendo la raccolta di dati su una popolazione più vasta e producendo risultati con maggiore generalizzabilità. Al contrario, i metodi qualitativi hanno fornito una comprensione più approfondita, permettendo di esaminare in dettaglio casi o fenomeni specifici, arricchendo così l’analisi complessiva. Questo equilibrio tra ampiezza e profondità è stato cruciale per produrre un’indagine completa e ben articolata. Risultati Nel complesso, i risultati mostrano che il contesto sociale definito come New Normal, insieme ai cambiamenti nella riconfigurazione degli spazi di lavoro e delle modalità operative, influenzano l’identità e i processi di attribuzione di senso dei lavoratori. Studio 1: evidenzia i benefici dell’adozione di una modalità di lavoro ibrida. I partecipanti percepiscono una maggiore appropriazione dello spazio lavorativo e un rafforzamento dell’identità relazionale e organizzativa quando lavorano in presenza. In modalità remota, si osserva un miglior bilanciamento tra vita privata e lavorativa, soprattutto tra le donne del campione. Il modello di lavoro ibrido consente di migliorare la salute fisica e mentale, ottenere maggiore flessibilità e autonomia, aumentare la soddisfazione e la produttività, e bilanciare meglio vita personale e professionale (Ferrara et al., 2022; Vayre et al., 2022). Studio 2: suggerisce di promuovere un senso di inclusione e distintività sul lavoro e di creare un clima collaborativo e di supporto, poiché questi elementi rafforzano l’identità professionale. Studio 3: mostra che il significato del lavoro segue un processo riflessivo in continuo cambiamento, influenzato, in certa misura, dall’alternanza delle modalità di lavoro, caratteristica del lavoro ibrido. Nel complesso, i risultati di questa tesi suggeriscono che, di fronte a nuove modalità e configurazioni, focalizzarsi sui concetti di significato e identità nelle organizzazioni è cruciale per il benessere sia dei dipendenti che delle aziende. Una forte identità professionale e un senso di connessione al lavoro possono migliorare l’engagement, la soddisfazione lavorativa dei dipendenti e contribuire a costruire una cultura organizzativa coesa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.