Il cosmo, il Big Bang, un dio creazionista, il caso fortuito o il caos più negletto. Cosa sta nell'universo prima della nascita di ogni cosa? Come si è creato tutto? O come è stato creato? Ecco le domande a cui Primo Levi, nella sua opera di chimico-scrittore, cercò di dare una risposta: non una sola, ma diverse, tentando di capire come, quando e dove sia nato ciò che chiamiamo "universo". in un viaggio galattico dalla stella più lontana fino al più piccolo nucleo subatomico, nelle sue pagine Levi racconta, spiega e immagina il funzionamento dell'universo, dall'inizio alla fine, dal Chaos primordiale fino al Kosmos che l'uomo, in duemila anni di evoluzione scientifica, instaura in esso nel tentativo di diradare un disordine altrimenti dirimente. Ma la sua conquista è solo apparente: come l'asperità primigenia, come la materia-Mater e al contempo matrigna e come gli oscuri colossi dei buchi neri, l'universo non è fatto per l'uomo, si rivela sempre più intricato, imprevisto, violento e strano. Come scrive Levi stesso, «il suo mistero cresce invece di ridursi, ogni scoperta, ogni risposta alle vecchie domande, fa nascere miriadi di domande nuove». Presentando il crogiolo culturale in cui Levi rimescola le sue culture, questo lavoro intende sondare la maniera in cui, creando ponti tra religione, scienza e letteratura, grazie al potere ordinatore della scrittura il chimico-scrittore crei zone d'ordine per arginare almeno in parte il disordine che minaccia la vita, ponendosi le domande che da secoli attanagliano il rouseau pensant che è l'uomo: «chi siamo, donde veniamo, dove andiamo?».
Cravero, M., "E i cieli si convolgono perpetuamente invano". Inizio e fine dell'universo di Primo Levi, 2022 [Altro] [https://hdl.handle.net/10807/293522]
"E i cieli si convolgono perpetuamente invano". Inizio e fine dell'universo di Primo Levi
Cravero, Mattia
Primo
2022
Abstract
Il cosmo, il Big Bang, un dio creazionista, il caso fortuito o il caos più negletto. Cosa sta nell'universo prima della nascita di ogni cosa? Come si è creato tutto? O come è stato creato? Ecco le domande a cui Primo Levi, nella sua opera di chimico-scrittore, cercò di dare una risposta: non una sola, ma diverse, tentando di capire come, quando e dove sia nato ciò che chiamiamo "universo". in un viaggio galattico dalla stella più lontana fino al più piccolo nucleo subatomico, nelle sue pagine Levi racconta, spiega e immagina il funzionamento dell'universo, dall'inizio alla fine, dal Chaos primordiale fino al Kosmos che l'uomo, in duemila anni di evoluzione scientifica, instaura in esso nel tentativo di diradare un disordine altrimenti dirimente. Ma la sua conquista è solo apparente: come l'asperità primigenia, come la materia-Mater e al contempo matrigna e come gli oscuri colossi dei buchi neri, l'universo non è fatto per l'uomo, si rivela sempre più intricato, imprevisto, violento e strano. Come scrive Levi stesso, «il suo mistero cresce invece di ridursi, ogni scoperta, ogni risposta alle vecchie domande, fa nascere miriadi di domande nuove». Presentando il crogiolo culturale in cui Levi rimescola le sue culture, questo lavoro intende sondare la maniera in cui, creando ponti tra religione, scienza e letteratura, grazie al potere ordinatore della scrittura il chimico-scrittore crei zone d'ordine per arginare almeno in parte il disordine che minaccia la vita, ponendosi le domande che da secoli attanagliano il rouseau pensant che è l'uomo: «chi siamo, donde veniamo, dove andiamo?».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.