I saggi raccolti in questo fascicolo intendono contribuire alla riflessione su un sistema mediale complesso e articolato come quello che, tradizionalmente, viene chiamato in italiano “comunicazione esterna”.Si tratta di uno dei comparti della comunicazione pubblicitaria più innovativo e originale degli ultimi anni, in primo luogo nelle sue dimensioni linguistiche ma anche nella capacità di affrontare alcune fra le più rilevanti sfide che si pongono a chi si trovi a operare nel campo mediale in questi anni: la mobilità dei pubblici, e la tendenza dei media contemporanei a farsi spazio di azione individuale e relazionale. I media diventano il luogo di molteplici possibili performance di senso che intersecano dimensioni materiali ed immateriali: dalla banchina di un metrò, tappezzata di manifesti pubblicitari, fino alla costruzione di veri e propri ambienti di comunicazione pubblicitaria multisensoriali, capaci di innescare metamorfosi di senso che coinvolgono il corpo dei passanti. Il mezzo che per molti versi è l’emblema dell’industrializzazione culturale e della nascita della sfera mediale continua dunque a mostrare la propria vitalità offrendosi allo sguardo del passante prima ancora che dell’analista come uno straordinario laboratorio di sperimentazione.
Aroldi, P., Pasquali, F., Stefanelli, M. (eds.), Spazi sensibili. Pubblicità, comunicazione e ambiente urbano, Vita e Pensiero, Milano 2006: 114 [http://hdl.handle.net/10807/2890]
Spazi sensibili. Pubblicità, comunicazione e ambiente urbano
Aroldi, Piermarco;Pasquali, Francesca;Stefanelli, Matteo
2006
Abstract
I saggi raccolti in questo fascicolo intendono contribuire alla riflessione su un sistema mediale complesso e articolato come quello che, tradizionalmente, viene chiamato in italiano “comunicazione esterna”.Si tratta di uno dei comparti della comunicazione pubblicitaria più innovativo e originale degli ultimi anni, in primo luogo nelle sue dimensioni linguistiche ma anche nella capacità di affrontare alcune fra le più rilevanti sfide che si pongono a chi si trovi a operare nel campo mediale in questi anni: la mobilità dei pubblici, e la tendenza dei media contemporanei a farsi spazio di azione individuale e relazionale. I media diventano il luogo di molteplici possibili performance di senso che intersecano dimensioni materiali ed immateriali: dalla banchina di un metrò, tappezzata di manifesti pubblicitari, fino alla costruzione di veri e propri ambienti di comunicazione pubblicitaria multisensoriali, capaci di innescare metamorfosi di senso che coinvolgono il corpo dei passanti. Il mezzo che per molti versi è l’emblema dell’industrializzazione culturale e della nascita della sfera mediale continua dunque a mostrare la propria vitalità offrendosi allo sguardo del passante prima ancora che dell’analista come uno straordinario laboratorio di sperimentazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.