Il verificarsi di episodi di violenza intima tra partner (Intimate Partner Violence – IPV) all’interno di famiglie con bambini e ragazzi espone, quest’ultimi, a possibili situazioni pregiudizievoli meritevoli dell’avvio di percorsi di aiuto nei servizi di tutela minorile. Come ampiamente affermato dagli studi pregressi il lavoro degli operatori in tutela minorile si muove verso due tensioni: l’aiuto sociale e il controllo (Folgheraiter, 1998; Marzotto, 2002; Allegri, 2005; Amadei, 2007; Raineri, 2007; Folgheraiter, Donati, Raineri, 2011). All’interno di queste due dimensioni, a seguito di episodi di violenza intima tra partner, l’intervento valutativo degli assistenti sociali di tutela minorile si concentra sulla madre vittima ed in particolare sulla valutazione delle sue competenze genitoriali al fine di comprendere quanto e come ella possa offrire protezione e sicurezza al figlio minore (Stanley, 2011; Hughes, et al, 2013). Come suggerito da studi precedenti, la madre vittima è destinataria di maggiori valutazioni, ed anche di maggiori interventi di aiuto, da parte dei servizi sociali rispetto all'autore della violenza, e padre dei bambini, il quale risulta essere meno coinvolto nel percorso valutativo e di aiuto (Coohey, 2007; Stanley, 2011; Hughes, et al, 2013). La ricerca internazionale mostra un così basso livello di coinvolgimento delle persone indicate come autori che è necessario parlare di "uomini invisibili" nei servizi di tutela minorile (Featherstone, 2007; Strega et al, 2008; Dominelli et al, 2010; Baynes, et al, 2012; Maxwell et al, 2012; O'Sullivan, 2013; Ewart Boyle, 2015; Smith, 2019). La tesi dottorale qui presentata illustra il lavoro di ricerca condotto, negli anni 2021 – 2023, in provincia di Brescia all’interno di sei (6) servizi di tutela minorile. Secondo un approccio qualitativo e attraverso l’analisi documentaria di 44 cartelle sociali dei servizi tutela minori, la ricerca ha voluto comprendere se, con quali interventi e modalità gli assistenti sociali coinvolgono, durante l’indagine sociale, gli uomini che hanno agito violenza contro la propria partner. La ricerca si è posta l’obiettivo di approfondire il percorso di indagine attraverso la raccolta di dati in merito ai contatti tra assistenti sociali e persone indicate come autori, alle valutazioni delle capacità genitoriali, agli interventi attivati durante l’indagine in favore di bambini e ragazzi, le loro madri e padri, nonché, infine, attraverso l’approfondimento delle proposte progettuali formulate all’autorità giudiziaria. La tesi dottorale, a partire dai dati emersi, propone riflessioni in merito alla dimensione definitoria del coinvolgimento e del problema sociale in situazioni di violenza. Inoltre, viene proposto un approfondimento circa l’assesment svolto dagli assistenti sociali di tutela minorile alla presenza di episodi di violenza tra partner. Riflessioni, infine, sono proposte in merito al riconoscere e fronteggiare la violenza nella pratica degli assistenti sociali di tutela minorile. La tesi, infine, offre, nella sua parte teorica, l’occasione di riflettere circa il legame tra Social Work e violenza, così come l’opportunità di approfondire il tema dei percorsi di aiuto con persone indicate come autori di violenza.
The occurrence of episodes of Intimate Partner Violence (IPV) in families with children and adolescents exposes the latter to potentially disadvantageous situations that merit the initiation of assistance child protection services. As has been widely stated in previous studies, the work of those involved in the protection of minors moves towards two tensions: social help and control (Folgheraiter, 1998; Marzotto, 2002; Allegri, 2005; Amadei, 2007; Raineri, 2007; Folgheraiter, Donati, Raineri, 2011). Within these two dimensions, following episodes of intimate partner violence, the child protection social worker's assesment intervention focuses on the victim mother and, in particular, on assessing her parenting skills in order to understand to what extent and how she can provide protection and safety to her minor child (Stanley, 2011; Hughes, et al., 2013). As previous studies have suggested, the mother victim receives more assessment and more help from social services than the perpetrator and father of the children, who is less involved in the assessment and help process (Coohey, 2007; Stanley, 2011; Hughes, et al, 2013). International research shows such a low level of involvement of people reported as perpetrators that it is necessary to speak of "invisible men" in child protection services (Featherstone, 2007; Strega et al, 2008; Dominelli et al, 2010; Baynes, et al, 2012; Maxwell et al, 2012; O'Sullivan, 2013; Ewart Boyle, 2015; Smith, 2019). This PHD thesis illustrates the research work carried out during the years 2021 - 2023 in Brescia, within six (6) child protection services. Following a qualitative approach and through the documentary analysis of 44 social files of the Child Protection Services, the research aimed to understand if, with which interventions and modalities, social workers involve, during the social investigation, men who have perpetrated violence against their partner. The research aimed to deepen the study by collecting data on the contacts between the social workers and the perpetrators, on the assessment of parenting skills, on the interventions activated during the investigation in favor of the children and adolescents, their mothers, and fathers, and finally, by studying in depth the project proposals submitted to the judicial authority. Starting from the findings, the thesis proposes reflections on the defining of involvement and the social problem in situations of violence. It also proposes an in-depth study of the assessment carried out by child protection social workers in cases of intimate partner violence. Finally, reflections are offered on the recognition and management of violence in the practice of child protection social workers. Finally, in its theoretical part, the thesis offers the opportunity to reflect on the link between social work and violence, as well as the opportunity to deepen the topic of help relationship with persons reported as perpetrators of violence.
Grassini, Marco, IL COINVOLGIMENTO DELLE PERSONE INDICATE COME AUTORI DI VIOLENZA NEI PROCEDIMENTI DI TUTELA MINORILE IN PROVINCIA DI BRESCIA, Cabiati, Elena, Mazzucato, Claudia, Università Cattolica del Sacro Cuore MILANO:Ciclo XXXVI [https://hdl.handle.net/10807/286798]
IL COINVOLGIMENTO DELLE PERSONE INDICATE COME AUTORI DI VIOLENZA NEI PROCEDIMENTI DI TUTELA MINORILE IN PROVINCIA DI BRESCIA
Grassini, Marco
2024
Abstract
Il verificarsi di episodi di violenza intima tra partner (Intimate Partner Violence – IPV) all’interno di famiglie con bambini e ragazzi espone, quest’ultimi, a possibili situazioni pregiudizievoli meritevoli dell’avvio di percorsi di aiuto nei servizi di tutela minorile. Come ampiamente affermato dagli studi pregressi il lavoro degli operatori in tutela minorile si muove verso due tensioni: l’aiuto sociale e il controllo (Folgheraiter, 1998; Marzotto, 2002; Allegri, 2005; Amadei, 2007; Raineri, 2007; Folgheraiter, Donati, Raineri, 2011). All’interno di queste due dimensioni, a seguito di episodi di violenza intima tra partner, l’intervento valutativo degli assistenti sociali di tutela minorile si concentra sulla madre vittima ed in particolare sulla valutazione delle sue competenze genitoriali al fine di comprendere quanto e come ella possa offrire protezione e sicurezza al figlio minore (Stanley, 2011; Hughes, et al, 2013). Come suggerito da studi precedenti, la madre vittima è destinataria di maggiori valutazioni, ed anche di maggiori interventi di aiuto, da parte dei servizi sociali rispetto all'autore della violenza, e padre dei bambini, il quale risulta essere meno coinvolto nel percorso valutativo e di aiuto (Coohey, 2007; Stanley, 2011; Hughes, et al, 2013). La ricerca internazionale mostra un così basso livello di coinvolgimento delle persone indicate come autori che è necessario parlare di "uomini invisibili" nei servizi di tutela minorile (Featherstone, 2007; Strega et al, 2008; Dominelli et al, 2010; Baynes, et al, 2012; Maxwell et al, 2012; O'Sullivan, 2013; Ewart Boyle, 2015; Smith, 2019). La tesi dottorale qui presentata illustra il lavoro di ricerca condotto, negli anni 2021 – 2023, in provincia di Brescia all’interno di sei (6) servizi di tutela minorile. Secondo un approccio qualitativo e attraverso l’analisi documentaria di 44 cartelle sociali dei servizi tutela minori, la ricerca ha voluto comprendere se, con quali interventi e modalità gli assistenti sociali coinvolgono, durante l’indagine sociale, gli uomini che hanno agito violenza contro la propria partner. La ricerca si è posta l’obiettivo di approfondire il percorso di indagine attraverso la raccolta di dati in merito ai contatti tra assistenti sociali e persone indicate come autori, alle valutazioni delle capacità genitoriali, agli interventi attivati durante l’indagine in favore di bambini e ragazzi, le loro madri e padri, nonché, infine, attraverso l’approfondimento delle proposte progettuali formulate all’autorità giudiziaria. La tesi dottorale, a partire dai dati emersi, propone riflessioni in merito alla dimensione definitoria del coinvolgimento e del problema sociale in situazioni di violenza. Inoltre, viene proposto un approfondimento circa l’assesment svolto dagli assistenti sociali di tutela minorile alla presenza di episodi di violenza tra partner. Riflessioni, infine, sono proposte in merito al riconoscere e fronteggiare la violenza nella pratica degli assistenti sociali di tutela minorile. La tesi, infine, offre, nella sua parte teorica, l’occasione di riflettere circa il legame tra Social Work e violenza, così come l’opportunità di approfondire il tema dei percorsi di aiuto con persone indicate come autori di violenza.File | Dimensione | Formato | |
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