Il milanese Arderico (1027-1041/1044), posto dopo Leone sulla cattedra vercellese, assecondò i nuovi orientamenti imperiali promuovendo una politica di superamento dei conflitti tra vescovi e aristocrazia militare che avevano segnato i decenni precedenti; il successore Gregorio (1041/1044-1077), piacentino, nel momento dell’acuirsi dello scontro tra papato e impero si schierò con decisione con la parte imperiale, posizione mantenuta dalla lunga serie di presuli che seguirono, i quali per la maggior parte rimasero sulla cattedra episcopale (dal 1093/1094 al 1121/1122) senza ricevere l’ordinazione. Di costoro, conosciuti come episcopi intrusi, abbiamo scarse informazioni ed è arduo stabilire le stesse durata e posizione dei rispettivi episcopati; certa è invece l’appartenenza di quasi tutti a famiglie dell’aristocrazia rurale, almeno fino ad Anselmo (dal 1121), quando al vertice della diocesi troviamo un vescovo di estrazione cittadina e in comunione con la sede romana. L’avvento di Anselmo fu preceduto da una serie di episodi che evidenziano la progressiva frattura tra presuli tenacemente filoimperiali e frange della società ecclesiastica vercellese sempre più apertamente aderente ai papi riformatori.
Lucioni, A., Vescovi a Vercelli nell’età della riforma, in Barbero, A. (ed.), La Chiesa vercellese nel Medioevo (secc. XI-XV). Atti dell’Ottavo Congresso Storico Vercellese (Vercelli 24-26 novembre 2022), Società storica vercellese, Vercelli 2024: <<BIBLIOTECA DELLA SOCIETÀ STORICA VERCELLESE>>, 55 87- 134 [https://hdl.handle.net/10807/283576]
Vescovi a Vercelli nell’età della riforma
Lucioni, Alfredo
2024
Abstract
Il milanese Arderico (1027-1041/1044), posto dopo Leone sulla cattedra vercellese, assecondò i nuovi orientamenti imperiali promuovendo una politica di superamento dei conflitti tra vescovi e aristocrazia militare che avevano segnato i decenni precedenti; il successore Gregorio (1041/1044-1077), piacentino, nel momento dell’acuirsi dello scontro tra papato e impero si schierò con decisione con la parte imperiale, posizione mantenuta dalla lunga serie di presuli che seguirono, i quali per la maggior parte rimasero sulla cattedra episcopale (dal 1093/1094 al 1121/1122) senza ricevere l’ordinazione. Di costoro, conosciuti come episcopi intrusi, abbiamo scarse informazioni ed è arduo stabilire le stesse durata e posizione dei rispettivi episcopati; certa è invece l’appartenenza di quasi tutti a famiglie dell’aristocrazia rurale, almeno fino ad Anselmo (dal 1121), quando al vertice della diocesi troviamo un vescovo di estrazione cittadina e in comunione con la sede romana. L’avvento di Anselmo fu preceduto da una serie di episodi che evidenziano la progressiva frattura tra presuli tenacemente filoimperiali e frange della società ecclesiastica vercellese sempre più apertamente aderente ai papi riformatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.