Il saggio relativo alla mostra BLACK AND WHITE MEET RED II – Rita Siragusa nell’elaborazione dinamica del progetto visivo per il Parco Castello di Moniga del Garda della rassegna di arte contemporanea dal titolo Meccaniche della meraviglia 16, propone un approfondimento su un insieme di opere che raccontano il pensiero multidimensionale scultoreo dell’artista. Le sculture sono la visione personale di un mondo fatto di opposti in sintonia, come il ferro da cui sono forgiate: grezzo e ruvido, ma al contempo leggero e pittorico. Rita Siragusa trova nel metallo il suo materiale d’elezione, nella sua rigidità e flessibilità il senso dinamico della sua arte, secondo un progetto artistico che prevede di inquadrare lo spazio, senza imprigionarlo. ll prodotto artistico si identifica con la sua struttura con elementi come le superfici, gli spessori, gli angoli e il cromatismo. La tridimensionalità vorrebbe le sculture possenti e piene, ma il colore, abbagliato dalla luce, le smaterializza e le converte in segni cromatici che si dispendono nel vuoto. La ruggine eterna, la lucentezza dello smalto, interagiscono. La ruggine ferrosa e lo smalto industriale accompagnano la soluzione precaria dei pesi e degli equilibri sedimentazione di valori cromatici e segnici, modulazione e compenetrazione di vuoto e pieno, contraddizione insanabile tra immobilità e dinamismo scultoreo. Una progettualità rigorosa, una capacità di figurazioni nello spazio, inteso come territorio delle possibilità. Il cromatismo ambivalente e serrato del bianco e del nero, cadenzato poi dalla passionalità del rosso.

Scuri, E., Rita Siragusa Scolpire il vuoto, Meccaniche della Meraviglia 16, Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, Brescia 2022: 1-108 [https://hdl.handle.net/10807/282956]

Rita Siragusa Scolpire il vuoto

Scuri, Elena
2022

Abstract

Il saggio relativo alla mostra BLACK AND WHITE MEET RED II – Rita Siragusa nell’elaborazione dinamica del progetto visivo per il Parco Castello di Moniga del Garda della rassegna di arte contemporanea dal titolo Meccaniche della meraviglia 16, propone un approfondimento su un insieme di opere che raccontano il pensiero multidimensionale scultoreo dell’artista. Le sculture sono la visione personale di un mondo fatto di opposti in sintonia, come il ferro da cui sono forgiate: grezzo e ruvido, ma al contempo leggero e pittorico. Rita Siragusa trova nel metallo il suo materiale d’elezione, nella sua rigidità e flessibilità il senso dinamico della sua arte, secondo un progetto artistico che prevede di inquadrare lo spazio, senza imprigionarlo. ll prodotto artistico si identifica con la sua struttura con elementi come le superfici, gli spessori, gli angoli e il cromatismo. La tridimensionalità vorrebbe le sculture possenti e piene, ma il colore, abbagliato dalla luce, le smaterializza e le converte in segni cromatici che si dispendono nel vuoto. La ruggine eterna, la lucentezza dello smalto, interagiscono. La ruggine ferrosa e lo smalto industriale accompagnano la soluzione precaria dei pesi e degli equilibri sedimentazione di valori cromatici e segnici, modulazione e compenetrazione di vuoto e pieno, contraddizione insanabile tra immobilità e dinamismo scultoreo. Una progettualità rigorosa, una capacità di figurazioni nello spazio, inteso come territorio delle possibilità. Il cromatismo ambivalente e serrato del bianco e del nero, cadenzato poi dalla passionalità del rosso.
2022
Italiano
978-88-8486-901-2
Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori
Scuri, E., Rita Siragusa Scolpire il vuoto, Meccaniche della Meraviglia 16, Compagnia della Stampa Massetti Rodella Editori, Brescia 2022: 1-108 [https://hdl.handle.net/10807/282956]
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