La vita artistica di Clotilde Poli è stata una storia di astrazione in pittura rara nell’universo nazionale artistico del secondo dopoguerra segnata da un’incessante ricerca tra spazio, materia e dimensionalità che ha trovato in principio incapacità di comprensione da parte della critica d’arte e successivamente riconoscimenti a livello internazionale. Estranea alle convenzioni del tempo, Poli non hai mai temuto la novità confrontandosi negli anni Cinquanta con l’Arte Informale e instaurando frequentazioni importanti con Fontana, Baj, Dova e Vedova. Esito pittorico di questi anni fu la serie Immagini con echi di poetica surrealità e la partecipazione come unica donna tra i migliori artisti bergamaschi al Gruppo Bergamo (1956-1962). La sperimentazione durante la stagione informale fu fondamentale per una nuova fase creativa che, negli anni Sessanta, si rivolse verso l’astrazione geometrica e portò alla creazione di oli su tela con colori più sommessi ed evanescenti ed immagini ricche di rimandi concettuali. Le modificazioni cromatiche più accentuate portarono tra la seconda metà degli anni Sessanta e l’esordio degli anni Settanta allo sviluppo di un linguaggio marcatamente astratto che fece approdare Tilde tra i conclamati della ricerca astratta con mostre personali a Bergamo, Milano e Torino. Una nuova fase di ricerca, tra il ‘68 e il ‘75,la spinse a interpretare lo spazio come zona di risonanze e assenze sostituendo alle rigide geometrie della sua arte forme curvilinee mai rigorosamente concluse, essa intendeva rappresentare così un mondo sospeso e sconosciuto, come per noi oggi è la sua avventura creativa ancora non completamente svelata.

Scuri, E., Clotilde Poli. Cangianti mutazioni e libertà d'azione, in Elena Di Raddo, B. T. (ed.), Astratte. Nuove ricerche sull'astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia., Electa, Milano 2023: 1- 248 [https://hdl.handle.net/10807/275597]

Clotilde Poli. Cangianti mutazioni e libertà d'azione

Scuri, Elena
2023

Abstract

La vita artistica di Clotilde Poli è stata una storia di astrazione in pittura rara nell’universo nazionale artistico del secondo dopoguerra segnata da un’incessante ricerca tra spazio, materia e dimensionalità che ha trovato in principio incapacità di comprensione da parte della critica d’arte e successivamente riconoscimenti a livello internazionale. Estranea alle convenzioni del tempo, Poli non hai mai temuto la novità confrontandosi negli anni Cinquanta con l’Arte Informale e instaurando frequentazioni importanti con Fontana, Baj, Dova e Vedova. Esito pittorico di questi anni fu la serie Immagini con echi di poetica surrealità e la partecipazione come unica donna tra i migliori artisti bergamaschi al Gruppo Bergamo (1956-1962). La sperimentazione durante la stagione informale fu fondamentale per una nuova fase creativa che, negli anni Sessanta, si rivolse verso l’astrazione geometrica e portò alla creazione di oli su tela con colori più sommessi ed evanescenti ed immagini ricche di rimandi concettuali. Le modificazioni cromatiche più accentuate portarono tra la seconda metà degli anni Sessanta e l’esordio degli anni Settanta allo sviluppo di un linguaggio marcatamente astratto che fece approdare Tilde tra i conclamati della ricerca astratta con mostre personali a Bergamo, Milano e Torino. Una nuova fase di ricerca, tra il ‘68 e il ‘75,la spinse a interpretare lo spazio come zona di risonanze e assenze sostituendo alle rigide geometrie della sua arte forme curvilinee mai rigorosamente concluse, essa intendeva rappresentare così un mondo sospeso e sconosciuto, come per noi oggi è la sua avventura creativa ancora non completamente svelata.
2023
Italiano
Astratte. Nuove ricerche sull'astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia.
9788892824645
Electa
Scuri, E., Clotilde Poli. Cangianti mutazioni e libertà d'azione, in Elena Di Raddo, B. T. (ed.), Astratte. Nuove ricerche sull'astrazione delle donne tra avanguardia e neoavanguardia in Italia., Electa, Milano 2023: 1- 248 [https://hdl.handle.net/10807/275597]
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